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Positivismo/Naturalismo e Verismo/Verga/Malavoglia

16/11/2022

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L'ETA' DEL POSITIVISMO (cultura scientifica e filosofica) Lo sviluppo delle scienze naturali e le scoperte tecnologiche accompagnano e stimolano l'evoluzione industriale nel secondo Ottocento. Gli studi di medicina e di biologia allargano l'orizzonte del sapere. Si afferma dunque che la scienza favorisca la crescita pacifica di tutta la società, conducendola verso un'epoca nuova,segnata dallo sviluppo e dalla graduale risoluzione dei conflitti sociali. Tale atmosfera di ottimismo acquista ancora maggiore rilievo grazie alla diffusione, soprattutto in Francia e Inghilterra, della filosofia positivista. Il positivismo celebra la scienza come strumento fondamentale del progesso umano. All'interno del positivismo troviamo tre aspetti: ● POSITIVISMO SOCIALE (Comte) TEORIA DELL'EVOLUZIONE (Darwin) DETERMINISMO PSICOLOGICO (Taine) POSITIVISMO SOCIALE Il filosofo francese Comte sosteneva che la scienza è l'unica forma di conoscenza possibile e l'unico metodo valido per l'indagine è quello oggettivo, sperimentale. I fenomeni sono in relazione tra loro, legati da un rapporto di causa-effetto;tra scienza e progresso vi è un rapporto inscendibile. La scienza deve porsi a fondamento di tutto l'ordine sociale, nasce così la sociologia, la psicologia, la neurologia e l'antropologia. TEORIA DELL'EVOLUZIONE In questo periodo vi è una concezione materialistica della vita; per studiarne ogni aspetto occorre rifarsi solo all'osservazione scientifica, poichè la materia è l'unica e sola realtà. Tale approccio è alla base della teoria dell'evoluzione proposta e divulgata dal naturalista e geologo inglese Darwin. Nel suo testo più celebre,"L'origine...

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Didascalia alternativa:

delle specie" (1859), egli afferma che le diverse specie biologiche derivano da un processo di selezione naturale attraverso cui le caratteristiche vantaggiose per la sopravvivenza in un dato ambiente vengono trasmesse di generazione in generazione. DETERMINISMO PSICOLOGICO Lo storico e filosofo francese Taine individua le cause biologiche, sociali e storiche come gli aspetti che determinano la vita del singolo,degli aspetti più meschini a quelli più nobili. Seguono questa tesi anche scrittori e artisti, interpreti di una nuova tendenza culturale,il Naturalismo, che cerca di riprodurre e documentare la natura e il reale in modo oggettivo e analitico, quanto più fedelmente possibile NATURALISMO E VERISMO origine NATURALISMO filosofia positiva VERISMO rapporto con la tradizione tenica narrativa poetica ambiente ideologia attegiamentp riscontro del pubblico NATURALISMO ● rifiuto della letteratura romantica, basata sul sentimento impersonalità studio scientifico della realtà classe operaia, sobborghi urrbani progressista nasce in Francia • polemica con l'idealismo Romantico legami con il positivismo di Teine fiducia nel cambiamento sociale scandolo e successo VERISMO ricerca del "vero" mondo rurale del Sud Italia (Sicilia) conservatrice pessimismo fatalista ● precursori: Balzac e Flaubert massimo esponente Emile Zola (romanzo sperimentale) scientificità/impersonalità/funizone sociale dell'arte (l'arte come la scienza deve avere come scopo il miglioramento della società, attraverso la denunicia dei mali della società) indifferenza IL ROMANZO SPERIMENTALE → il romanzo deve essere realizzato con i procedimenti propri della scienza sperimentale, cominciando dall'osservazione analitica, guidata dalle conoscenze scientifiche della realtà materiale, umana e sociale. Zola parlava di romanzo come documento umano (riferito alla oggettività/obiettività del romanzo) →il narratore sarà esterno-invisibile, non interviene mai con commenti/giudizi; e per questo la narrazione sarà oggettiva/obiettiva ● nasce in Italia Nord più avanzato mentre Sud più arretrato • riferimenti:Capuana, Verga e De Roberto (tutti e tre Siciliani) ● origine:filosofica positivistica canone dell'impersonalità • l'opera d'arte sembrerà essere fatta da sè,senza l'intervento dell'autore • aspetti:oggettività imparzialità e obiettività ● narratore esterno invisibile Nel Verismo vi è una regressione dell'autore, cioè l'autore "regredisce" e si immedesima nei personaggi, assumendo il loro modo di parlare,pensare e confondere la sua voce con quella dei personaggi stessi. La mentalità popolare viene espressa mediante il discorso indiretto libero, riportando le parole pronunciate dai personaggi, senza l'uso dei verbi dichiarativi. GIOVANNI VERGA Giovanni Verga nasce a Catania nel 1840 da una famiglia che vanta antiche tradizioni nobiliari. Dopo la spedizione garbaldina in Sicilia, Verga, presta servizio, dal 1860 al 1864, nella Guardia nazionale. Liberatosi degli impegni militari, Verga decide di trasferirsi. Dal 1865 compie dunque i primi viaggi a Firenze, dove si inserisce brillantemente nella vita mondana e culturale dell'allora capitale, risiedendovi a partire dal 1869. La conoscenza di scrittori e intellettuali influenti gli apre le porte del bel mondo della città, consentendogli di frequentare i protagonisti dei caffè e dei salotti più rinomati. Importante si rivela la conoscenza con l'intellettuale sicialiano, Luigi Capuana. I mesi trascorsi a Firenze sono fondamentali per Verga, che nel 1871 pubblica un romanzo di successo (Storia di una capinera). Ansioso di immegersi nel cuore della vita culturale del paese, Verga nel 1872 si trasferisce a Milano, dove risiede per oltre un ventennio. Dopo la notorietà ottenuta grazie ai suoi romanzi sentimentali Eva(1873). Eros e Tigre reale(1875), Verga matura la conversione a una nuova poetica letteraria:l'adesione al Verismo si deve soprattutto alla conoscenza dei romanzi di Emile Zola, all'interesse per le condizioni socio-economiche del sud ("questione meridionale") e al legame con Capuana,che lo raggiunge a Milano. In questo periodo nascono i suoi grandi capolavori. Dopo il primo racconto verista, Rosso Malpelo(1878), escono la raccolta di novelle Vita dei campi (1880) e il romanzo I Malavoglia (1881),primo capitolo del progetto del Ciclo dei vinti, composto da cinque volumi e mai portato a termine Nel 1893 Verga torna in Sicilia.Agustiato dal disenteresse della critica e del pubblico per i suoi romanzi, può almeno far fronte alle precarie condizioni economiche. Mentre la paabola creativa lentamente si esaurisce, le sue condizioni politiche si fanno sempre più conservatrici:già sostenitore di Crispi negli anni Novanta dell'Ottocento, nel 1912 aderisce al Partito nazionalista e nel 1914 appoggia l'intervento italiano nella Grande Guerra.ANALISI DEL TESTO Dopo la fine del conflitto mondiale, la sua opera letteraria incontra i primi,tardivi riconoscimenti critici. Viene nominato senatore del Regno nel 1920. Muore due anni dopo, nel gennaio del 1922, a Catania. OPERE ➤ produzione pre-verista:romanzo storico-patriottico/opere di gusto tardo-romantico e di ambientazione borghese(Eva, Erose e la Tigre reale) ➤ "conversione" dal Romanticismo al Verismo:Nedda (1874) ➤ produzione Verista:Rosso Malpelo, raccolte di novelle Vita dei Campi, I Malavoglia, e la raccolta Novelle rusticane LA RAPPRESENTAZIONE DEGLI UMILI Il contesto scelto da Verga per dare corpo al suo ideale di rappresentazione della realtà è quello popolare siciliano;caratterizzato da antiche strutture morali,culturali e sociali. La sicilia costituisce un ambiente mitico e anteriore alla storia, che si sottrae all'estinzione perchè rispetta le tradizioni tramandate da generazioni, preserva la famiglia come cellula protettiva di valori e di affetti sociali e non cede alle lusinghe borghesi del denaro. Nel descrivere questo universo sociale, Verga non a caso attinge, oltre che al proprio ricordo e all'osservazione diretta, anche alle conoscenze che derivano dalle ricerche sul folcore effettuate sul campo. Amori, vendette, feste religiose, progressioni, favole, indovinelli, proverbi,credenze:per molti aspetti l'opera verghiana rappresenta una sorta di enciclopedia delle manifestazioni e delle usanze custodite dal mondo popolare di marinai, contadini,pastori e minatori. La Sicilia è dunque per Verga il teatro ideale per superare il sentimentalismo degli esordi narrativi e per descrivere l'unico mondo che gli appare vero. Il destino dei personaggi verghiani non può essere mutato, semmai accelerato. I personaggi di Verga appartengono alla schiera dei "deboli che restano per la via", ma non per questo essi sono fatti oggetto di pietismo. LE PASSIONI DI UN MONDO ARCAICO Nella prefezione alla novella L'amante di Gramigna, Verga riconosce il proprio interesse per "il misterioso processo per cui le passioni si annodano,maturano si svolgono nel loro cammino sotteraneo nei loro andirivieni che spesso sembrano contraddittori". Sentimenti e desideri sono al centro della sua attenzione proprio per la componente irrazionale. Non a caso i personaggi verghiani, più che parlare o spiegare, "fanno":sono protagonisti di atti e azioni che nascono da impulsi irresistibili, di cui è impossibile spiegare le oscure motivazioni. Nell'inesorabile fatalità a cui sono condannati,i comportamenti di personaggi, pur eccezionali, non sottointendono però una ribellione tesa al riscatto.Essi, piuttosto, agiscono come vittime che scelgono non di mutare la propria sorte, ma di diventarne in qualche modo esecutori. Essi sono "esclusi" e "diversi", in conflitto permanente con la colettività che li espelle e li rifiuta: "anormali" e "deviati", il loro destino è sempre tragico, poichè li animano un anticonformismo e un coraggio che non possono avere esiti positivi. LE CONCEZIONI DELLA VITA La lucida analisi della realtà che Verga compie nella sua opera può servire da denuncia della tragica sconfitta che incombe sull'umanità, nella quotidiana lotta per la sopravvivenza. Lo scrittore non intende suggerire proposte consolatorie, possibili illusioni e vie di fuga capaci di offrire alternative alla vita di oggi o di domani:non vi è alcuna possibilità di riscatto o di emancipazione, perchè il dolore non deriva dalle ingiustizie ma è connaturato all'esistenza e riguarda indistintamente tutti gli uomini e tutte le classi sociali. L'autore anzi esprime una condanna nei confronti di chi tenta di mutare la propria condizione sociale e di affrancarsi dalle proprie origini. L'unica risposta possibile alla situazione di sofferenza è di natura difensiva. Verga non ripone alcuna fiducia nel progresso, che è visto come una "fiumana" che travolge i più deboli. Il destino che si abbatte sugli uomini è infatti invincibile e immutabile. Inutile è contrapporvisi,confidando in un riscatto impossibile. Si può solamente tentare di mitigarne i colpi e le avversità appigliandosi al lavoro, alla famiglia e ai primitivi codici di saggezza e di sopportazione:una mesta ma dignitosa rasseganzione rappresenta per Verga l'unico antidoto morale al dolore dell'esistenza. Scopo ultimo della sua opera è mostrare il carattere ineluttabile dell'esperienza umana. I MALAVOGLIA Verga comincia a concepire l'opera nel periodo compreso tra il 1876 e il 1880. Il nucleo del futuro capolavoro si individua però in una novella di Vita dei campi, Fantasticheria, pubblicata in rivista nel 1879:qui troviamo l'ambientazione e alcuni temi e personaggi del romanzo, che esce nel 1881. TRAMA E TEMI Il romanzo narra le vicende della famiglia di pescatori dei Toscano di Aci Trezza, un villaggio siciliano, che vive dignitosamente nella casa del nespolo, e possiede una barca, la Provvidenza. Il patriarca è il vecchio padron 'Ntoni; suo figlio Bastianazzo, sposato con Maruzza la Longa, ha cinque figli: il giovane 'Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia. Dal momento in cui si verifica l'allontanamento di alcuni membri della famiglia, questa è colpita da numerose disgrazie, ma lo sforzo congiunto di coloro che restano e che abbracciano il sistema dei valori tradizionali consente di riunire e salvare la famiglia, seppure in parte dispersa. I temi sono la vana e controproducente ribellione al destino e alle forze soverchianti della Storia e del progresso, visto in chiave totalmente negativa; la legge economica che domina la vita in ogni suo aspetto, anche quello degli affetti; la famiglia come istituto sacro e unico appiglio contro la marea degli eventi. LA FAMIGLIA MALAVOGLIA 'Ntoni LA FAMIGLIA MALAVOGLIA Bastianazzo Luca padron 'Ntoni (Antonio) vedovo Mena (Filomena detta Sant'Agata) Maruzza (Mariuccia, detta la Longa) Alessi Lia (Rosalia) LE TECNICHE NARRATIVE L'autore rimane fedele al principio dell'impersonalità e a un criterio di pura registrazione dei fatti, affidando la narrazione a una voce popolare interna al villaggio e regredendo al livello della comunità. Un'altro strumento molto utilizzato nel romanzo per garantire l'impersonalità del narratore e la sua eclissi rispetto alla realtà narrata è il discorso indiretto libero, che costituisce la principale novità della scrittura verghiana. Nei Malavoglia riccorre un'altra tecnica, quella della concatenazione, vale a dire la ripresa di parole o di locuzioni da una sequenza all'altra.