I Protagonisti e l'Eredità
Jacopo da Lentini, chiamato "il Notaro" da Dante, è la stella della scuola. Il suo canzoniere conta 40 poesie: 22 sonetti, 14 canzoni e 1 discordo (canzone con strofe che "discordano" tra loro per lunghezza e rime). La sua poesia è totalmente mentale e astratta.
Altri nomi importanti: Guido delle Colonne, elogiato da Dante per la bravura stilistica, Pier delle Vigne, consigliere di Federico II che Dante mette nell'Inferno per il suo suicidio, e Cielo d'Alcamo con la famosa "Rosa fresca aulentissima".
Usano il siciliano illustre - una lingua regionale ripulita dai regionalismi più marcati ma ricca di latinismi e provenzalismi, comprensibile in tutta Italia.
💡 Curiosità: Quando i toscani ricopiano le poesie siciliane, nascono le rime siciliane - rime che erano perfette in siciliano come"cruci−luci" ma diventano imperfette in toscano "croce−luce".
Alla morte di Federico II la scuola finisce, ma le poesie continuano a vivere grazie ai poeti toscani che le traducono e le diffondono.