Paradiso - Canto I: L'Inizio del Viaggio Celeste
Il proemio apre questa nuova avventura con Dante che dichiara di essere stato nell'Empireo, il cielo più alto dove la luce divina splende al massimo. Qui ha visto cose che l'intelletto umano fatica a ricordare e le parole non riescono a descrivere.
Per affrontare questa alta materia del Paradiso, Dante invoca l'aiuto di Apollo, dio della poesia. Non gli bastano più le Muse che lo hanno accompagnato finora - ora serve l'ispirazione divina stessa. Il poeta spera di meritare l'alloro poetico e che il suo esempio ispiri altri dopo di lui.
L'ascesa inizia in un momento perfetto: l'equinozio di primavera quando il sole sorge dalla costellazione dell'Ariete. Dante vede Beatrice fissare il sole come un'aquila e la imita. Nell'Eden le sue facoltà sono potenziate e può guardare direttamente la luce solare.
💡 Ricorda: La "trasumanazione" di Dante rappresenta il superamento dei limiti umani per accedere alla dimensione divina - un concetto centrale per tutto il Paradiso.
Osservando Beatrice, Dante subisce la trasumanazione - una trasformazione che lo porta oltre la natura umana, come capitò a Glauco che divenne creatura marina. Non sa più se possiede ancora il corpo mortale, ma sente l'armonia celeste e vede una luce straordinaria.
Quando Dante si chiede da dove vengano quel suono e quella luce, Beatrice gli spiega che non è più sulla Terra ma sta salendo verso il Paradiso, più veloce di un fulmine. Poi risolve il suo secondo dubbio sull'ordine dell'Universo: tutte le cose tendono naturalmente verso Dio secondo la loro natura. È normale che Dante salga, come è normale che il fuoco vada verso l'alto - sarebbe strano il contrario.