Il Pensiero Rivoluzionario di Machiavelli
Machiavelli segna una rivoluzione nel pensiero politico. A differenza dei filosofi precedenti che si chiedevano come dovrebbe essere il mondo, lui studia come è realmente il mondo. Preferisce gli storici antichi come Livio e Tacito ai filosofi come Platone perché sono più concreti.
La sua idea centrale è che la politica ha le sue regole, indipendenti dalla morale religiosa. Per creare uno stato libero e sicuro, bisogna partire dagli uomini "come sono", non da come vorremmo che fossero. È un approccio che può sembrare cinico, ma è estremamente realistico.
Secondo Machiavelli, la pace sociale perfetta non esiste: gli stati vivono sempre in tensione tra ricchi e poveri. Il compito del governo è impedire che questo conflitto distrugga lo stato. Per l'Italia, sogna un forte stato unitario guidato da un principe capace.
Due forze dominano l'azione politica: la virtù (capacità, astuzia, energia) e la fortuna (casualità degli eventi). La virtù è come costruire argini prima che il fiume straripi - non puoi fermare la fortuna, ma puoi prepararti ad affrontarla.
Fondamentale: La "virtù" machiavellica non è la virtù cristiana - include anche astuzia e violenza, purché siano efficaci per il bene dello stato!