Le occasioni e La bufera: l'amore e la guerra
Le occasioni (1939) nascono dall'amore per Irma Brandeis (Clizia), l'ebrea americana costretta a fuggire dalle leggi razziali. Il titolo si riferisce a quei momenti magici - un profumo, un volto, un ricordo - che sembrano aprire uno spiraglio verso la salvezza, ma poi svaniscono lasciandoci più soli di prima.
Rispetto agli Ossi, qui gli oggetti diventano ancora più importanti e misteriosi. In "Non recidere, forbice, quel volto" il poeta supplica il tempo di non cancellare il ricordo dell'amata, mentre "La casa dei doganieri" contrappone la memoria che resiste (la casa) al tempo che tutto travolge (il mare e il vento).
La bufera e altro (1956) è dominata dalla Seconda Guerra Mondiale e dai suoi orrori. Il titolo evoca Dante e la tempesta che travolge gli amanti nel V canto dell'Inferno. Clizia diventa una figura salvifica quasi religiosa, mentre emerge una nuova donna, Volpe, più carnale e istintiva.
La raccolta si conclude con la visione apocalittica di un conflitto atomico che distruggerà la civiltà occidentale. Montale sente l'inadeguatezza della politica e della cultura, e matura la convinzione che la poesia sia ormai inutile.
💡 Attenzione: Dopo La bufera, Montale osserverà un silenzio poetico di otto anni (1956-1964) perché crede che la poesia non possa più cambiare il mondo!