Virtù, Fortuna e il male necessario
Per Machiavelli la virtù del politico non ha niente a che fare con quella cristiana. È una virtù laica, basata sull'utilità per lo Stato. Se gentilezza e fedeltà non funzionano, il principe deve usare crudeltà, tradimento e astuzia. Il fine giustifica i mezzi.
Nelle vicende umane però c'è sempre la Fortuna (il caso) che può rovinare i piani migliori. Machiavelli pensa che metà della nostra vita dipenda dalla Fortuna e metà dalla nostra capacità di contrastarla. Non c'è nessun dio che ci aiuta - dipende tutto da noi.
Il principe viene giudicato solo in base alla sua capacità politica, non secondo criteri morali. Se un'azione crudele serve all'interesse dello Stato, allora il male si trasforma in bene. È una logica che rovescia completamente i valori medievali.
Questa visione così spregiudicata nasce dall'esperienza diretta: Machiavelli ha visto che i governanti "buoni" spesso perdono il potere, mentre quelli spietati ma efficaci riescono a mantenere la stabilità.
💡 Rifletti: Questa è la parte più controversa del pensiero di Machiavelli - ancora oggi si discute se abbia ragione!