l’umanesimo e rinascimento

Didascalia alternativa:

falsità della donazione di costantino ((che la chiesa adoperò per legittimare il suo potere temporale). L'UMANESIMO Il termine "Umanesimo» deriva dall'espressione latina studia humanitas, che indicavano le discipline filosofico-letterarie reputate necessarie per formare e perfezionare l'uomo in tutte le sue facoltà morali ed intellettuali. Dell'umanesimo si riconoscono due fasi: In latino: diventa la lingua letteraria dominante e si afferma la filologia (riscoperta dei classici latini) In volgare: rinasce la letteratura in volgare; si afferma il volgare fiorentino che presto raggiungerà il resto dell'Italia. L'INVENZIONE DELLA STAMPA - La Stampa nacque in cina prima che in Europa, ma rimase privilegio degli imperatori e degli alti funzionari. La stampa a caratteri mobili, in Europa, nasce a Magonza (Germania) ad opera di Gutenberg e dei suoi soci. La prima opera che verrà stampata sarà la Bibbia nel 1457 Questa Invenzione fu rivoluzionaria per molteplici motivi: -Diminuisce il costo dei libri e aumenterà il numero di lettori; -La scrittura perde la sua solennità e la cultura Si laicizza; -La lettura diventa silenziosa e individuale; -Il libro favorisce l'alfabetizzazione; -L'impiego della punteggiatura diventa costante; -La lingua si fissa in una forma immobile. Il Rinascimento in questo periodo si assiste a una delle più gravi decadenze politiche, due sono le date principali: il 1527→quando le truppe di carlo v entrano a Roma che viene saccheggiata da migliaia di soldati tedeschi, i lanzichenecchi. -Il 1530→carlo v scende nuovamente in Italia, a Bologna, per compiere l'antico rito dell'incoronazione: prima nella cappella del Palazzo comunale riceve la corona di Re d'Italia dal papa e dopo nella basilica di San Petronio, la corono imperiale Nonostante la grave crisi politica, in Italia si assiste ad una fioritura artistica e letteraria, nella quale vi è un pieno perfezionamento e l'evoluzione di quella visione filosofica, storica e culturale. Il rinascimento ha inizio con il 1492, un anno di svolta (scoperta dell'America e morte di Lorenzo dei medici), la sua fine, secondo alcuni è nel 1527 (sacco di roma), secondo altri nel 1530 (incoronazione di carlo v), e secondo altri ancora nel 1545 (concilio di Trento) Il primo a parlare di "Rinascimento" è lo storico dell'arte Giorgio vasari (1511-1574), che intende contrapporre la nuova arte del cinquecento a quella dei secoli precedenti È tuttavia uno studioso svizzero, Jacob Burckhardt (1818- 1897), nel saggio La civiltà del Rinascimento in Italia (1860), A utilizzare definitivamente questo termine per circoscrivere un'epoca solare e positiva, che scopre il libero pensiero e si affranca dall'irrazionalismo, dalla superstizione e dalla cupa religiosità medievale. La più grande figura dell'epoca è Leonardo da Vinci (1452-1519), che nel suo disegno "Uomo Vitruviano” si visualizza l'idea che l'uomo sia la misura di tutte le cose Il rinascimento si suddivide in due fasi: Rinascimento maturo: dalla morte di Lorenzo al sacco di Roma nel 1527. capitale culturale si sposta da Firenze alla Roma dei Papi. È l'epoca di Ariosto, Machiavelli per la letteratura e di Michelangelo e Raffaello per le arti LA ➤Manierismo: dal sacco di Roma al concilio di Trento 1545 (inizio della controriforma). È la fase dell'imitazione esasperata dei classici. Periodo di crisi politica (l'Italia passa sotto il dominio spagnolo) e culturale (l'Italia perde il suo ruolo di guida). LA LETTERATURA MEDICEA Assunto il governo di Firenze nel 1434 con cosimo il vecchio, i Medici danno uno straordinario impulso a tutte le arti. In particolare Lorenzo tenta di salvaguardare l'apparenza di una gestione liberale e tollerante, circondandosi di uomini di cultura e consiglieri politici di alto profilo. Accerchiato da una “brigata” di amici e scrittori, Lorenzo sa perseguire una capillare strategia politico-culturale giocando su un doppio registro e perlustrando tutti i territori della cultura: da un lato con il suo munifico mecenatismo favorisce l'espressione più alta delle arti, dall'altro asseconda quella naturale spinta popolaresca e superficiale che a Firenze aveva una tradizione consolidata. con lui la corte diviene il luogo della festa, del ritrovo signorile e dell'intrattenimento disimpegnato. Al tempo stesso, però, non si trascurano altre manifestazioni organizzate fuori dal palazzo, a beneficio della più vasta massa dei sudditi, coinvolti in riti carnevaleschi, giostre, tornei e cortei popolari. Lorenzo de medici Lorenzo de' medici è nato a Firenze nel 1449; Lorenzo è un uomo della personalità multiforme, dal momento che politico, protettore degli artisti e poeta. Non appena prese il potere nel 1446, consolida il dominia della famiglia dei medici, Ottenendo il titolo di "Magnifico". Dopo aver passato molti momenti difficili, Lorenzo divenne il moderatore della politica italiana dell'epoca riuscendo a conciliare sia le rivalità sia le aspirazioni dei diversi stati presenti nella penisola. La sua morte, avvenuta nel 1492, segna la fine di un'epoca e l'inizio di una lunga crisi. LE OPERE La produzione di Lorenza de medici è varia, infatti passa dall, poemetto mitologico in Ottave (Ambra), al poema amoroso (selve d'amore), alle laudi e alle sacre rappresentazioni, dalle rime filosofiche alle opere burlesche. Questo gran numero di modelli, da vita a un eclettico sperimentalismo, nel quale Si coglie sia la tradizione classica sia quella in volgare. La poesia di Lorenzo appare soprattutto vivace e di un dilettante che vede nella letteratura una distrazione dalla quotidianità. Nella varietà di temi e di suggestioni che caratterizza il repertorio letterario di Lorenzo, i canti carnascialeschi rappresentano l'espressione della sua vena popolareggiante e del suo spirito gioioso. composti in occasione delle feste di carnevale, vengono cantati durante le Sfilate dei carri da gruppi di maschere, rappresentanti per lo più divinità e personaggi mitologici. sono poesie dal ritmo vivace, non liriche o soggettive, ma corali. La volontà dell'autore di dar voce a un sentimento diffuso si traduce spesso nel tripudio dei sensi e nell'invito al godimento dei piaceri terreni. Ma questa concezione edonistica è turbata dall'affiorare di un pensiero malinconico per la bellezza e la giovinezza destinate a finire presto. LA CANZONA DI BACCO composto per il carnevale del 1490, è il più famoso "trionfo" rinascimentale. Il poeta descrive una sfilata di carri allegorici, popolati da diversi personaggi mitologici, che celebrano la bellezza della vita e dell'amore, insidiata dal trascorrere del tempo e dall'incertezza del futuro. è una ballata o canzone da ballo con strofe di 8 versi Ottonari (8 sillabe) trocaici