La vita
Luigi Pirandello nacque il 28 giugno 1867 presso Agrigento, da una famiglia di agiata condizione borghese. Dopo essersi iscritto all'Università di Palermo e alla facoltà di lettere dell'Università di Roma, si trasferì all'Università di Bonn, dove si laureò in filologia. Durante gli studi in Germania, entrò in contatto con la cultura tedesca e autori romantici, un'esperienza che influenzò la sua produzione letteraria. Successivamente, si stabilì a Roma nel 1892, dedicandosi interamente alla letteratura e stringendo legami con il mondo culturale romano. Nel 1893 scrisse il suo primo romanzo, L'esclusa, e pubblicò articoli e saggi su varie riviste. L'equilibrio psichico della moglie era già fragile e la convivenza con la donna costituì per Pirandello un tormento continuo, influenzando la sua concezione dell'istituto familiare. La perdita delle rendite modificò anche la sua condizione sociale e intensificò la sua produzione di novelle e romanzi. Dall'esperienza della declassazione, Pirandello trasse lo spunto per la rappresentazione del grigiore soffocante della vita piccolo borghese, esprimendo il rancore e l'insofferenza verso il meccanismo sociale alienante.
Il successo nel teatro
Dal 1910, iniziò a rappresentare i suoi lavori teatrali, che ebbero successo di pubblico dal 1920. I drammi pirandelliani furono conosciuti e rappresentati in tutto il mondo e nel 1925 assunse la direzione del Teatro d'Arte a Roma. Sebbene si fosse iscritto al Partito fascista nel 1924, la sua adesione mostrò caratteri ambigui, dovuti al suo conservatorismo politico e sociale. Nel 1934 vinse il premio Nobel per la letteratura.
La visione del mondo
Pirandello sosteneva una concezione vitalistica della realtà, dove la vita è un eterno divenire e la forma individuale è un'illusione. Secondo lui, la società costringe l'uomo a cristallizzarsi in una maschera, generando sofferenza e disagio. Ogni persona considera una verità che è multiforme, crede di essere uno per sé stessa e per gli altri, mentre in realtà è tanti individui diversi, a seconda della visione degli altri. Ognuna di queste forme è quindi una costruzione fittizia, una maschera che noi stessi ci imponiamo e ci impone il contesto sociale.
Con la sua produzione letteraria e teatrale, Luigi Pirandello ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura italiana e internazionale. La sua visione critica della società e della condizione umana lo ha reso uno degli autori più influenti del suo tempo e ha garantito un posto di spicco nell'ambito della letteratura e del teatro.
