Dadaismo, Surrealismo e Futurismo
Il Dadaismo, fondato da Tristan Tzara nel 1916 a Zurigo, nasce come reazione agli orrori della guerra e rifiuto dei valori borghesi. Per i dadaisti qualunque oggetto, anche il più comune, poteva diventare un'opera d'arte se collocato in un museo. Nonostante la breve durata, il movimento ha avuto un impatto significativo nell'arte moderna, focalizzandosi sul legame tra arte e vita, sull'analisi della follia e sull'esaltazione del caso.
Il Surrealismo emerge nei primi anni '20 in Francia, con André Breton che nel 1924 pubblica il manifesto del movimento. Per i surrealisti l'arte doveva rivalutare il sogno, il meraviglioso, la follia e la sessualità, dando voce all'inconscio e aprendosi a una realtà superiore (la "surrealtà").
Il Futurismo, fondato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti, celebra il dinamismo della civiltà industriale e la bellezza della velocità. Nel manifesto pubblicato su "Le Figaro", Marinetti si scaglia contro l'arte tradizionale, proponendo di distruggere biblioteche e musei, simboli di un'arte ormai sorpassata. Il movimento si sviluppa in tre fasi: la prima (1909-1912) caratterizzata dal verso libero; la seconda (1912-1915) dominata dalle "parole in libertà"; la terza (1915-1920), definita "fase eroica", coincide con la Prima Guerra Mondiale e vede il movimento politicizzarsi sempre più.
💡 I futuristi furono rivoluzionari anche nella comunicazione: per loro non contava tanto il valore estetico dell'opera, quanto il suo impatto commerciale e la capacità di scandalizzare il pubblico.