Il tempo distruttore e il ricordo dell'infanzia
La parte finale è dominata da interrogative retoriche drammatiche sul potere distruttivo del tempo. Leopardi si chiede che fine abbiano fatto le grandi imprese del passato, sottolineando con enjambement spezzati l'angoscia di questa riflessione.
Alla fine rimangono solo "pace e silenzio" - gli stessi elementi del paesaggio iniziale. Questo richiama al poeta un ricordo d'infanzia: anche da bambino, sentendo il canto dell'artigiano che si spegneva nei sentieri, provava la stessa insoddisfazione dopo i piaceri del giorno festivo.
Il tema della rimembranza diventa cruciale: il confronto tra passato e presente non porta consolazione, ma la dolorosa consapevolezza che la sofferenza è una costante della sua esistenza. L'unico "guadagno" di Leopardi adulto è aver capito questa "amara legge esistenziale".
Questo motivo del ricordo sarà poi sviluppato magistralmente nel "Sabato del villaggio" del 1829, dove l'attesa della festa è più bella della festa stessa.
💡 Connessioni: Questo idillio anticipa temi che Leopardi riprenderà e approfondirà nelle opere successive, mostrando la coerenza del suo pensiero poetico.