La scuola poetica siciliana
Immagina di essere alla corte di Federico II tra il 1230 e il 1250: qui nasceva la prima grande scuola poetica italiana! I poeti siciliani non erano artisti bohémien, ma professionisti rispettabili - avvocati, notai e funzionari che scrivevano versi raffinati nel loro tempo libero.
La loro grande innovazione? Usare il volgare siciliano invece del latino per creare arte vera e propria. Si ispiravano alla poesia provenzale francese, ma senza copiarla pedissequamente - la rielaboravano con stile tutto italiano.
Il tema centrale delle loro opere era l'amore cortese, anticipando quello che sarebbe diventato il marchio di fabbrica del Dolce Stil Novo. Usavano schemi metrici rigorosissimi e precisi, dimostrando che si poteva fare alta letteratura anche in italiano.
Giacomo da Lentini è considerato il capo di questa scuola e - preparati a rimanere stupito - l'inventore del sonetto! Quello schema con due quartine e due terzine che ancora oggi studi a scuola. Altri poeti importanti erano Pier delle Vigne, Guido delle Colonne, Stefano Protonotaro e Rinaldo D'Aquino.
💡 Curiosità: La scuola siciliana ha inventato anche la canzone e perfezionato il verso endecasillabo che diventerà il metro più usato nella poesia italiana!