Analisi de "La mia sera" - Simbolismo e figure retoriche
Proseguendo l'analisi de "La mia sera", troviamo nella terza strofa:
- Il ruscello che da "singhiozzante" diventa "canoro"
- Un chiaro riferimento alla fanciullezza del poeta e ai suoi dolori
- Un'immagine simbolica potente: "La nube nel giorno più nera fu quella che vedo più rosa nell'ultima sera"
Figura Retorica L'immagine della nube "nera" che diventa "rosa" rappresenta come il tempo possa trasformare i ricordi dolorosi in più sopportabili, elemento fondamentale nella parafrasi de "La mia sera".
Nella quarta strofa Pascoli introduce:
- Il tema della privazione attraverso l'immagine dei piccoli di rondine affamati
- Un parallelo con la propria esperienza "Neˊio...", suggerendo le difficoltà vissute nell'infanzia
L'ultima strofa presenta:
- Nuove onomatopee che riproducono il suono delle campane
- Un parallelismo tra il suono delle campane chesono"campanedimorte" e la voce materna
- Una sinestesia combinata con un ossimoro nel verso "voci di tenebra azzurra"
Questa combinazione di figure retoriche, particolarmente innovativa per l'epoca, arricchisce l'analisi metrica de "La mia sera" e ne evidenzia la complessità stilistica.
La poesia si sviluppa quindi come un percorso dalla tempesta ledifficoltaˋdellavita alla quiete serale l′accettazioneelapace, mostrando come nell'analisi del testo de "La mia sera" emerga la capacità di Pascoli di trasformare il dolore personale in poesia universale.