La giovinezza e la formazione di Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi nasce il 29 giugno 1798 a Recanati, piccolo centro dello Stato Pontificio, in una famiglia nobile. Suo padre, il conte Monaldo, è un conservatore cattolico e nemico dell'Illuminismo, mentre la madre Adelaide Antici è una donna bigotta e austera.
Fino al 1816, Leopardi attraversa il periodo dell'erudizione, dedicandosi a uno "studio matto e disperatissimo" nella vasta biblioteca paterna, non aggiornata e ricca soprattutto di classici e autori cristiani. Questa fase di intenso studio gli causa problemi di salute, in particolare alla colonna vertebrale.
Highlight: Lo "studio matto e disperatissimo" di Leopardi nella biblioteca paterna è fondamentale per la sua formazione culturale, ma gli causa anche gravi problemi di salute.
Nel 1816 avviene il "passaggio dall'erudizione al bello": Leopardi inizia a interessarsi alla poesia e alla bellezza, non solo all'erudizione fine a se stessa. In questo periodo sviluppa il suo pessimismo storico, influenzato dal pensiero di Rousseau, secondo cui il male dell'uomo è causato dal processo di civilizzazione e non dalla natura.
Definition: Il pessimismo storico di Leopardi è la convinzione che la società, l'istruzione e la religione abbiano corrotto uno stato felice precedente, rappresentato dagli antichi greci e romani.
Nel 1818 pubblica le sue prime due poesie e inizia a scrivere lo Zibaldone di pensieri, una sorta di diario in cui annota riflessioni, spunti filosofici e letterari, progetti poetici e considerazioni autobiografiche. In questo periodo inizia anche la corrispondenza con Pietro Giordani, che rappresenta per lui un importante contatto con l'Europa culturale.