San Francesco e il Cantico delle creature
Francesco d'Assisi, figlio di un ricco mercante di stoffe, visse un profondo cambiamento spirituale dopo aver sentito una voce nella chiesa di San Damiano che gli chiedeva di "riparare la Chiesa". Colpito dalle condizioni di vita degli operai, si innamorò della "madonna povertà" e rinunciò pubblicamente alle ricchezze paterne, spogliandosi delle vesti davanti a tutti.
Fondò l'ordine dei Francescani, basato sulla povertà e fratellanza, ottenendo l'approvazione di due papi. La sua regola, semplice e rigorosa, attrasse rapidamente numerosi seguaci che condividevano i suoi ideali di vita povera e servizio agli altri.
Il Cantico delle creature rappresenta il suo capolavoro letterario, una lauda (componimento religioso di lode) scritta in volgare per essere compresa da tutti. In questo testo, Francesco esprime gratitudine verso Dio attraverso la lode delle sue creature, utilizzando una struttura semplice e popolare.
💡 Nel Cantico, Francesco utilizza ripetutamente l'espressione "laudato sii per" con un doppio significato: "grazie poiché" e "grazie attraverso", suggerendo che attraverso le creature si possa ringraziare il Creatore.
Nel Cantico, Francesco si pone come fratello di tutte le creature, mettendo in risalto l'idea di fratellanza universale. Inizia con "Altissimus" riferito a Dio e termina con "humilitate" riferito agli uomini, sottolineando la distanza tra la grandezza divina e la piccolezza umana. La lode è incondizionata verso Dio e il creato, ma selettiva verso gli uomini: vengono lodati solo coloro che si pentono dei propri peccati.
Francesco è ricordato anche per aver creato il primo presepe vivente, innovazione che ha lasciato un'impronta duratura nella tradizione cristiana.