La scoperta dell'amore tradito
Orlando, mentre insegue il cavallo di Mandricardo per due giorni, giunge in uno splendido spiazzo nella foresta dove fa una scoperta devastante: sui tronchi degli alberi sono incisi i nomi di Angelica e Medoro intrecciati insieme. Inizialmente rifiuta di accettare la realtà, convincendosi che si tratti di un'altra Angelica o che Medoro sia solo un soprannome.
La sua negazione continua quando trova l'epigramma scritto in arabo da Medoro all'ingresso di una grotta, linguaggio che Orlando conosce bene. Nonostante legga più volte queste parole d'amore, tenta disperatamente di credere che qualcuno stia cercando di infamare Angelica imitando la sua grafia.
Il colpo di grazia arriva quando Orlando giunge alla capanna di un pastore che aveva ospitato la coppia. Qui il pastore, vedendolo turbato, gli narra innocentemente la bella storia d'amore tra Angelica e Medoro. Orlando non può più negare la verità e, sopraffatto dal dolore, inizia a urlare e vagare nel bosco, fino a cadere in uno stato di profonda prostrazione per tre giorni senza mangiare né dormire.
💡 Nota letteraria: Ariosto interrompe strategicamente la narrazione proprio nel momento culminante per creare suspense, ricordando al lettore che l'amore è come una selva in cui è facile perdersi fino alla pazzia.
Il quarto giorno, completamente impazzito, Orlando si toglie l'armatura e nudo inizia la sua furia omicida, uccidendo i pastori e chiunque cerchi di fermarlo. L'autore utilizza l'ironica similitudine dell'uccello intrappolato, normalmente associata all'amor cortese, per descrivere una situazione ben più tragica e violenta.