Carriera letteraria e riconoscimento tardivo
La carriera letteraria di Italo Svevo fu caratterizzata da un lungo periodo di "silenzio" e da un riconoscimento tardivo. Nel 1898 pubblicò il suo secondo romanzo, "Senilità", che come il primo non ottenne successo. Questa delusione lo portò ad abbandonare temporaneamente le pubblicazioni, pur continuando a scrivere articoli, saggi e racconti.
Quote: "Avere una coscienza troppo lucida è una malattia, una vera malattia nel pieno senso della parola." - Fëdor Dostoevskij, citato da Svevo come ispirazione per il tema dell'inettitudine.
Nel 1905, Svevo iniziò a prendere lezioni di inglese da James Joyce, che lo incoraggiò a riprendere l'attività letteraria. Durante la Prima Guerra Mondiale, approfondì lo studio della psicoanalisi e collaborò con il giornale triestino "La Nazione". Nel 1919 iniziò a scrivere il suo terzo e più famoso romanzo, "La coscienza di Zeno", pubblicato nel 1923.
Definition: Psicoanalisi - Metodo di indagine psicologica ideato da Sigmund Freud, che influenzò profondamente l'opera di Svevo.
Il successo di "La coscienza di Zeno" arrivò grazie all'attenzione di Eugenio Montale, che nel 1925 gli dedicò un saggio sulla rivista "L'Esame". Il romanzo ottenne riconoscimento anche a livello europeo, in particolare in Francia. Negli ultimi anni di vita, Svevo lavorò a un nuovo romanzo, "Il vecchione o Le confessioni di un vegliardo", rimasto incompiuto a causa della sua morte in un incidente stradale il 13 settembre 1928.