Aron Hector Schmitz, noto con lo pseudonimo letterario di Italo Svevo, nacque il 19 dicembre 1861 a Trieste, allora territorio dell'Impero asburgico, da una famiglia borghese agiata, con un padre commerciante di origine ebraica.
I Primi Anni e gli Studi
Nel 1873, insieme ai fratelli Adolfo ed Elio, Ettore fu mandato in collegio in Germania, dove studiò materie commerciali. Durante questo periodo, si dedicò anche alla lettura di scrittori tedeschi come Goethe, Schiller e Jean Paul. In seguito, nel 1880, collaborò al giornale triestino "L'Indipendente", con articoli letterari e teatrali. Politicamente era vicino alle posizioni irredentistiche, come gran parte della borghesia triestina.
Le Sfide e i Cambiamenti
In seguito ad un investimento industriale sbagliato del padre nel 1880, la famiglia cadde in ristrettezze economiche, causando la declassazione di Svevo. Questo lo costrinse a cercare lavoro, e si impiegò presso la filiale triestina della Banca Union di Vienna, in cui rimase per diciannove anni. Durante questo periodo, nel 1896, si sposò con Livia Veneziani e nacque una figlia, segnando una svolta fondamentale nella vita di Svevo.
Il Cambiamento Sociale e l'Attività Letteraria
Il matrimonio cambiò radicalmente la condizione sociale dello scrittore, proiettandolo nel mondo dell'alta borghesia. Diventato uomo d'affari e dirigente industriale, abbandonò l'attività letteraria per evitare di compromettere la sua nuova vita attiva e produttiva, anche se il bisogno di scrivere riaffiorava sotto il pretesto del fine pratico di "capirsi meglio".
La Ripresa e il Riconoscimento
Durante la Prima guerra mondiale, in seguito alla requisizione della fabbrica di vernici, Svevo si trovò libero da ogni incombenza pratica e poté riprendere la sua attività intellettuale. In questo periodo, anche l'incontro con la psicoanalisi avvenne, e gli fornì un'ulteriore chiave interpretativa della sua vita e della sua opera. Nel 1919, pose mano al suo terzo romanzo, "La coscienza di Zeno", che non ottenne inizialmente il successo sperato, ma che successivamente riscosse ammirazione anche grazie all'interessamento di James Joyce.
La Fisionomia Intellettuale di Svevo
La fisionomia di Svevo presentava caratteristiche peculiari, anche dovute all'ambiente in cui egli si formò a Trieste, città di confine tra tre civiltà, italiana, tedesca e slava, senza trascurare l'apporto ebraico. Nonostante il suo successo in Francia e l'attenzione di pochi in Italia, la fama europea di Svevo fu consacrata nel 1928 da un convegno del Pen Club a Parigi.
Concludendo, la vita e le opere di Italo Svevo rappresentano un interessante intreccio tra la sua evoluzione personale, le influenze culturali e le sfide della sua epoca, che hanno contribuito a plasmare la sua visione del mondo e il suo contributo alla letteratura italiana.