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Italo Svevo

12/9/2022

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ITALO SVEVO
VITA
Nasce a Trieste nel 1861;
● Proviene da una famiglia italiana, ma vivendo a Trieste possiede anche la
cultura tedesca;
Ital

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ITALO SVEVO VITA Nasce a Trieste nel 1861; ● Proviene da una famiglia italiana, ma vivendo a Trieste possiede anche la cultura tedesca; Italo Svevo è lo pseudonimo del suo vero nome "Hector Schmitz": ↓ Italo per sottolineare la sua cultura italiana; * Svevo per sottolineare il legame con la cultura tedesca, dato che abitava a Trieste. Frequenta la scuola in Baviera e finisce gli studi commerciali a Trieste, che all'epoca era definito un ambiente "mitteleuropeo"; ↓ AMBIENTE MITTELEUROPEO All'epoca Trieste si trovava sotto l'impero Asburgico ed era collegata a Berlino, Praga, Vienna e Budapest: l'insieme di questi paesi, oltre a far parte dell'Europa centrale, costituivano anche il cosiddetto "ambiente mitteleuropeo". Inoltre Trieste era anche un centro culturale attivo, nel quale arrivano prima le notizie. ● Da Vienna arrivò una rivoluzione: l'analisi dei sogni e l'invenzione della psicoanalisi di Freud. Così Trieste si riempì di psicoanalisti allievi di Freud, e questo rappresentò l'occasione per Svevo di stare a contatto con la nuova disciplina; Il padre, dopo la scuola commerciale, voleva avviarlo alla carriera, così Svevo trovò lavoro in banca; • Svevo, però, era appassionato alla letteratura e alla filosofia, infatti mentre lavorava leggeva: questo rappresentava un modo per evadere da una vita che non gli piaceva; INIZIO CARRIERA LETTERARIA Iniziò a collaborare con un quotidiano scrivendo e, in seguito, pubblicò i suoi primi due romanzi: ● Una vita (1892), che scrisse...

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Stefano S, utente iOS

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Susanna, utente iOS

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Didascalia alternativa:

mentre lavorava ancora in banca; Senilità (1898), che fu criticato. I romanzi furono pubblicati a sue spese, infatti Svevo pagò un editore: fu il primo caso in Italia di uno scrittore che si autopromuoveva. Ma nonostante ciò rappresentarono un insuccesso per l'autore emergente. Mentre scrive i romanzi incontra una donna di alta borghesia che in seguito sposò: Lidia Veneziani. Con lei ebbe la tranquillità economica tanto ricercata siccome divenne dirigente della fabbrica di vernici del suocero, ma questo lo portò anche ad un silenzio letterario durato 25 anni (dal 1898 al 1923); PERIODO 1898-1923 Silenzio poetico Il silenzio poetico fu causato dai numerosi viaggi di lavoro che Svevo dovette fare per migliorare le lingue, ma in parte anche per la delusione dei romanzi. Due importanti incontri Durante questi anni fece due importanti incontri: il primo fu con il professore di inglese e autore letterario James Joyce che in quel periodo, trovandosi a Trieste, si manteneva tenendo lezioni private di inglese. Svevo lo conobbe proprio in questa occasione, ma instaurarono anche un rapporto confidenziale: infatti, i due, si scambiavano le cose che volevano scrivere e Joyce lo incoraggiò a scrivere il suo ultimo romanzo. Il secondo incontro fu con un allievo di Freud, Edoardo Weiss, che aveva uno studio di psicoanalisi a Trieste. Grazie a questa occasione (ma anche grazie al cognato che, andando in terapia da Freud, gli raccontava le sue sedute) Svevo entrò in contatto con la psicoanalisi e l'inconscio. • Durante la prima guerra mondiale (che coincise con il suo silenzio letterario) non andò a lottare, ma dopo la guerra la fabbrica del suocero fu chiusa sia per problemi economici sia perché gli italiani la vedevano come una nemica, siccome il suocero collaborava con gli austriaci; PERIODO POST GUERRA (1923) Dopo la chiusura della fabbrica, Svevo si dedicò alla stesura del suo ultimo romanzo "La coscienza di Zeno" (1923), che fu accolto bene sia in Francia che in Italia. Recensione in Francia Il romanzo fu ben visto in Francia grazie alla recensione di James Joyce. Recensione in Italia In Italia, invece, il merito per il successo del romanzo va a Eugenio Montale, che lo recensì affermando che Svevo fosse un grande scrittore. Il "caso Svevo" Dopo l'uscita dell'opera scoppiò il cosiddetto "caso Svevo", un dibattito tra critici italiani a favore e non del romanzo: infatti non venne apprezzato da tutti e molti erano in disaccordo con Montale. Svevo, entusiasta del successo del romanzo, stava lavorando anche alla continuazione dello stesso, che avrebbe dovuto intitolarsi "Il vecchione" e nel quale narrava la storia di Zeno da vecchio. Ma non gli fu possibile continuare perché morì in un incidente stradale nel 1928. OPERE • Una vita Primo romanzo del 1892, si ispira al Realismo e al Naturalismo francese (seguendo scrittori come Zola e Flaubert). I luoghi dove si svolge la vicenda sono Trieste e la car gna, mentre il narratore è in terza perso ➤ Trama Il protagonista, Alfonso Nitti, è nato in un paese di provincia e, arrivato a Trieste, ha due aspirazioni: • per accontentare i genitori trova un lavoro in banca; ● la sua passione più profonda, però, è quella di fare lo scrittore, ma ciò che ha scritto fino a quel momento non ha avuto successo e per questo si sente un fallito. Entra in contatto con il mondo della borghesia e, siccome sa parlare bene, viene invitato nelle occasioni mondane dal padrone della sua fabbrica, il signor Maller. Ma, frequentando quell'ambiente, capisce di non sentirsi a suo agio perché non viene capito e apprezzato dai borghesi che sono superficiali e legati ai soldi. Intanto, sempre nell'ambito borghese, conosce la figlia del banchiere suo padrone, chiamata Annetta, e presto se ne innamora. Però, quando stanno per sposarsi, Alfonso viene preso dalla paura e scappa, tornando a casa dalla madre. Nel frattempo Annetta conosce un uomo molto più intraprendente, Macario (antagonista di Alfonso). Quando Alfonso ritorna a Trieste, vede i due che stanno insieme e, geloso, si pente di averla lasciata, per cui le scrive una lettera piena di risentimento. La lettera giunge nelle mani del fratello di Annetta e quest'ultimo sfida Alfonso in un duello per difendere l'onore della famiglia. Alfonso, però, non andrà mai al duello perchè teme il fratello di Annetta e, rassegnato, si uccide. ➤ Temi ● Inetto (negativo): Alfonso rappresenta l'inetto che ha degli obiettivi ma non riesce a realizzarli e, per paura, scappa da tutte le decisioni importanti della sua vita. Quindi vi è un divario tra coscienza e realtà. Inoltre l'inetto (Alfonso) si sente superiore agli altri sul piano intellettuale poichè non viene capito, ma non fa nulla per affermarsi. ● ➤ Il personaggio Il protagonista, Alfonso, è un personaggio tipicamente decadente: è un inetto complesso, distaccato tra ciò che fa e ciò che vorrebbe fare, per cui il suo suicidio rappresenta la sconfitta. ↓ Lotta sociale: l'inetto (Alfonso) ha un nemico (il suo antagonista Macario), ma perde contro di lui. IL SUICIDIO E L'INETTO Ci sono delle differenze tra antichità, Decadentismo e Svevo riguardo queste due tematiche: ● ● Nel mondo antico fino a inizio 800 (Romanticismo) l'inetto è presentato come un eroe: il suicidio rappresenta l'atto eroico con il quale il personaggio afferma la propria sconfitta in un mondo che non li comprende; Nel Decadentismo, l'inetto è presentato come un nuovo eroe migliore dei borghesi: egli, contemplando la realtà, si contrappone alla borghesia; Svevo, invece, presenta il suicidio come un atto di debolezza. ➤ Elementi ● Svevo si lega molto alla narrativa dell'800; Il romanzo è autobiografico: infatti Svevo si identifica in Alfonso siccome, anche lui, ha avuto una vita molto simile. • Senilità Secondo romanzo del 1898 in cui viene meno l'influenza del Naturalismo per dare spazio ad una maggiore simbolicità, sia nei fatti che negli elementi dell'ambiente triestino (in cui è ambientata la vicenda). Anche qui il narratore è in terza persona. ➤ Il titolo La "senilità" è una sensazione di vecchiaia che può riguardare anche una condizione psicologica. ➤ Trama Il protagonista, Emilio Brentani, è molto simile ad Alfonso Nitti: anch'egli è un fallito che possiede una volontà molto debole e, come Alfonso, voleva diventare uno scrittore ma, nel pubblicare dei romanzi, non ebbe il successo sperato. Nella sua vita sempre uguale arriva, improvvisamente, una ragazza non intellettuale come lui, ma di umili condizioni, bella, vitale e sensuale chiamata Angiolina. L'errore di Emilio è, però, quello di idealizzare la donna: anche per il nome, per lui diventa la donna-angelo arrivata per migliorare la sua vita e quella di tutti, immaginandola migliore di quel che è realmente. Angiolina, però, non è onesta come sembra: infatti, mentre sta con Emilio ha altre relazioni, in particolare con il rivale di Emilio, cioè Stefano Baldi (antagonista). Anche questo uomo è un intellettuale, ma rispetto ad Emilio è un seduttore amante della vita e vive con passione. La sorella di Emilio, Amalia, inizialmente vive con lui e il fratello vorrebbe proteggerla a tutti i costi ma muore suicida, delusa da Stefano che amava e che la tradisce. Emilio, invece, non si suicida come Alfonso, ma lascia andare via Angiolina e ritorna alla sua vita di sempre, senza passioni. ➤ Tema Inetto (negativo): ancora una volta troviamo il tema dell'inetto. L'uomo moderno decadente viene criticato insieme ai suoi problemi. Emilio si crea delle illusioni che lo portano ad una delusione, e in seguito continua ad illudersi e deludersi continuamente, quindi vi è una tensione e una continua lotta tra i suoi istinti e le regole della società, le quali vorrebbe cambiare ma non riesce. ➤ Il personaggio Il protagonista, Emilio, oltre ad essere un inetto, si sente vecchio dentro e affronta la vita con questo spirito di senilità pur avendo soli 35 anni. Egli non coglie le occasioni, lascia scorrere il tempo e guarda gli altri vivere, mentre lui se ne sta da parte con il tipico atteggiamento degli anziani. > Elementi ● Focalizzazione interna: il narratore in terza persona questa volta utilizza questa tecnica per guardare le cose dal punto di vista del protagonista; • Effetto Pigmalione: in psicologia si tratta della modifica e dell'idealizzazione di una persona per come la si vuole vedere. Emilio fa esattamente questo con Angiolina: vuole modificarla pensando di cambiarla, ma in realtà è lei a manipolare lui, quindi è succube della ragazza. • La coscienza di Zeno Terzo romanzo del 1923, che si presenta come un memoriale che Zeno Cosini scrive su consiglio del suo psicanalista "il dottor S", ma che viene interrotto quando il protagonista dichiara di essere guarito dalla sua nevrosi. Il narratore è il protagonista stesso che racconta in prima persona la propria vita. > Trama Il romanzo si apre con una prefazione del dottor S. che dichiara, in una lettera, che il suo paziente Zeno ha interrotto la psicanalisi improvvisamente senza farsi più vedere. Perciò il dottore, per fargli un torto, pubblica il diario di Zeno in cui scriveva le sue cose durante la terapia. ➤ Tema Il tema centrale è la contrapposizione tra salute e malattia, reinterpretata alla luce delle teorie psicanalitiche di Freud e della scoperta dell'inconscio. Zeno, sentendosi affetto da un profondo disagio psicologico, intraprende la terapia con il dottor S. che individua le radici del suo disturbo in un irrisolto complesso edipico, cioè nel rapporto di amore-odio che lo lega alla figura paterna. Questa interpretazione viene però smentita e respinta dal protagonista che giunge alla paradossale consapevolezza che la vita stessa è malattia e che, coloro che appaiono sani, sono in realtà profondamente malati chiusi nelle loro certezze convenzionali e infondate. ➤ Il personaggio Inetto (positivo): ancora una volta viene presentato un personaggio del genere, ma stavolta in maniera positiva. Infatti Zeno, a differenza degli altri due protagonisti dei romanzi precedenti, acquisisce successo sia in ambito familiare che professionale, riuscendo a trasformare la sua condizione in un'opportunità per osservare la realtà borghese con distaccata e critica ironia. ➤ Elementi Gli eventi vengono narrati in ordine tematico (per species), quindi ogni problema lo inserisce in una categoria. Il suo primo problema è il vizio del fumo: il protagonista scrive sempre sul suo diario che quella sarà la sua "ultima sigaretta" ma in realtà, attratto da ciò, ripete nuovamente la stessa azione senza finire mai. FONTI Le teorie di Svevo sono influenzate da: ● Freud, per quanto riguarda l'inconscio e la psicoanalisi; Nietzsche, per la critica al positivismo, della società borghese e della scienza; ● • Marx, per il concetto di lotta di classe e critica ai capitalisti e ai borghesi; Darwin, per la sua teoria del "darwinismo sociale" sugli animali secondo la quale, nella lotta per la vita, chi è più forte sopravvive. Qui, questa teoria, viene applicata anche agli uomini e alla società. TEMI I temi più affrontati nei romanzi sono: ● temi psicologici (psicoanalisi); • vecchiaia e malattia; tema dell'inetto e crisi dell'uomo moderno e dell'intellettuale: i protagonisti sono quasi tutti uomini che vogliono fare gli scrittori, ma non si sentono capiti e si sentono a disagio in un mondo che pensa solo ai soldi e al guadagno. Per questo motivo l'uomo è inetto, inadatto alla società e alla lotta sociale; egli si comporta in questo modo: ha tante aspirazioni, ma non ha la forza e la determinazione per realizzarle a causa della sua eterna pigrizia. ● Nei primi due romanzi la visione dell'inetto è negativa, infatti i protagonisti fanno una brutta fine. Nel terzo e ultimo romanzo la visione dell'inetto è più positiva: il personaggio è presentato in maniera diversa e viene descritto il lato positivo di essere inetti. INNOVAZIONI I romanzi presentano delle innovazioni (soprattutto il terzo): monologo interiore; narratore inattendibile: il narratore dice bugie e si contraddice, perciò viene meno il principio di verità; alternanza sul piano temporale: mescola passato, presente e futuro, quindi non usa un ordine cronologico nel presentare i fatti.