I primi due capitoli de I Promessi Sposi
Il primo capitolo si apre con la descrizione del paesaggio lombardo e della situazione sociale sotto la dominazione spagnola. Qui incontriamo subito Don Abbondio, il pavido curato che, tornando a casa una sera, viene fermato da due bravi (mercenari al servizio di nobili) che gli intimano di non celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia con la celebre frase "Questo matrimonio non s'ha da fare". Terrorizzato, Don Abbondio decide di obbedire a Don Rodrigo, il potente signorotto locale che ha inviato i bravi.
Nel secondo capitolo, dopo una notte insonne, Don Abbondio riceve la visita di Renzo Tramaglino che, ignaro di tutto, viene a definire i dettagli del matrimonio. Il curato inventa scuse burocratiche per rimandare la cerimonia. Ma Renzo, sospettoso, riesce a far confessare a Perpetua, la serva del curato, che ci sono "potenti" contro il suo matrimonio. Furioso, affronta Don Abbondio che finisce per rivelare la verità.
Renzo corre immediatamente da Lucia Mondella per capire se lei fosse a conoscenza di questa situazione, temendo persino un tradimento. I suoi sospetti si dissolvono parlando con la giovane. Intanto il paese inizia a mormorare, mentre Don Abbondio si finge malato per evitare domande scomode.
Curiosità: Il personaggio di Don Abbondio viene descritto da Manzoni come "un vaso di terracotta costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro" - un'immagine perfetta della sua fragilità e della sua filosofia di vita basata sull'evitare i problemi piuttosto che affrontarli.