Accenti e apostrofi: i tuoi migliori alleati
Gli accenti cambiano completamente il significato! "E" senza accento collega le parole (Sara e Marta), mentre "è" con l'accento è il verbo essere. Stesso discorso per "ne/né", "si/sì", "se/sé" - basta ricordare che l'accento li trasforma!
L'apostrofo segna l'elisione, cioè quando una vocale "sparisce" davanti a un'altra vocale. Succede con gli articoli (l'amica, un'auto), le preposizioni (sull'albero) e alcune parole come "quest'anno". È facilissimo: se senti che la vocale non si pronuncia, metti l'apostrofo!
Il troncamento è diverso dall'elisione perché taglia la fine delle parole. I più comuni sono gli imperativi: "di'" (dire), "da'" (dare), "fa'" (fare), "va'" (andare). E non dimenticare "po'" che viene da "poco"!
Regola d'oro: Con "ad/ed" aggiungi la "d" solo se la parola dopo inizia con la stessa vocale (ad Ancona, ed entro).