La poetica dell'infinito e del vago
La teoria del piacere è il cuore del pensiero leopardiano e della sua poesia. Ciò che stimola l'immaginazione è tutto quello che è vago e indefinito: una siepe che impedisce la vista, il suono del vento, una torre che si perde nel cielo.
Il bello poetico consiste proprio in questo "vago e indefinito" che evoca sensazioni dell'infanzia attraverso la memoria. È la poetica della rimembranza: la poesia recupera la visione immaginosa della fanciullezza.
Gli antichi erano maestri di questa poesia perché più immaginosi come bambini. Leopardi, pur moderno, non rinuncia a questa capacità e crea una sintesi originale.
Nel rapporto con il Romanticismo, Leopardi è un caso unico. Critica i romantici perché cercano il brutto e lo strano, spegnendo l'immaginazione. Lui vuole invece i classici come modelli, ma con spirito romantico. Si parla infatti di classicismo romantico.
💡 Ricorda: Per Leopardi la vera poesia nasce dal "vago e indefinito", non dalla descrizione precisa della realtà.