La produzione poetica e in prosa
La poetica di Leopardi si evolve parallelamente al suo pensiero. Dalla fase dell'erudizione passa alla poesia di immaginazione (vicina alla natura e ai sentimenti), poi alla poesia sentimentale (dettata dalla ragione) fino alla fase dell'arido vero, dove accetta la sofferenza ma invita alla solidarietà.
I Canti si organizzano in nuclei precisi: le canzoni civili e filosofiche (con tematiche patriottiche), i piccoli idilli come L'infinito e Alla luna, i grandi idilli o "canti pisano-recanatesi" come A Silvia e La quiete dopo la tempesta, fino al ciclo di Aspasia e alle ultime poesie come La ginestra.
Le Operette Morali esprimono il pessimismo materialistico attraverso dialoghi ironici. Lo Zibaldone raccoglie annotazioni dal 1817 al 1832, rivelando l'evoluzione del pensiero in modo frammentario e antisistematico.
Nel Cantico del gallo silvestre, un gallo filosofico sveglia gli uomini dal "sonno dell'illusione", rivelando che la vita è solo un ciclo meccanico dove tutti nascono per morire, senza significato profondo.
Da sapere: Leopardi rifiuta il Romanticismo degli "effetti meravigliosi" e propone un classicismo basato sull'imitazione della natura.