Le Operette Morali: filosofia e ironia
Dal 1824 al 1832 Leopardi scrive le Operette Morali, la sua opera in prosa più importante. Il titolo unisce il diminutivo "operette" (brevità e leggerezza) con l'aggettivo "morali" (impegno etico).
L'opera mescola profondità intellettuale e ironia per criticare idee, costumi e stereotipi dell'epoca. Leopardi si ispira al modello antico di Luciano di Samosata, creando dialoghi tra personaggi storici, mitici o comuni.
I temi riprendono tutto il pensiero filosofico leopardiano: teoria del piacere, indifferenza della natura, importanza dell'immaginazione e critica al mito del progresso.
Il linguaggio è vivace e scorrevole, rifiuta il purismo e usa registri diversi. Il pensiero oscilla tra sfiducia nel futuro e valorizzazione di una vita intensa, mantenendo sempre uno sguardo ironico.
Curiosità: Italo Calvino ha molto apprezzato quest'opera, considerandola modernissima e scritta "per i posteri".