La vita e le scoperte di Galileo
Nato a Pisa nel 1564, Galileo proveniva da una famiglia culturalmente attiva, con un padre musicologo. Iniziò gli studi di medicina all'università di Pisa, ma la sua passione per la matematica e la fisica lo portò a cambiare direzione. Nel 1589 divenne professore di matematica a Pisa, dove iniziò a dubitare del sistema geocentrico.
Il periodo più prolifico per Galileo fu quello padovano (1592-1610). Qui perfezionò il cannocchiale e fece osservazioni rivoluzionarie: scoprì i monti lunari, le fasi di Venere e quattro satelliti di Giove. Queste scoperte, pubblicate nel Sidereus Nuncius (1610), lo resero celebre in tutta Europa e lo convinsero della validità del modello copernicano.
La sua adesione all'eliocentrismo lo mise in rotta di collisione con la Chiesa. Nonostante i tentativi di Galileo di conciliare scienza e fede nelle sue Lettere copernicane (1613-1615), venne denunciato all'Inquisizione. Nel 1632 pubblicò il Dialogo sopra i due massimi sistemi, che gli costò un processo per eresia.
Curiosità: Dopo la condanna, Galileo fu costretto all'abiura delle sue teorie, ma secondo la leggenda avrebbe mormorato "Eppur si muove", riferendosi alla Terra, confermando in segreto la sua convinzione nel sistema copernicano.
Condannato nel 1633 alla pubblica abiura, evitò la pena di morte grazie al suo atteggiamento remissivo. Trascorse gli ultimi anni agli arresti domiciliari nella sua villa di Arcetri, assistito dalla figlia Virginia, fino alla morte avvenuta nel 1642.