L'estetismo dannunziano e la sua crisi
Per Gabriele D'Annunzio, l'arte rappresentava il valore supremo, al quale dovevano essere subordinati tutti gli altri valori. Secondo la sua visione, la vita doveva sottrarsi alle leggi del bene e del male per sottomettersi unicamente alla legge del bello, trasformandosi essa stessa in un'opera d'arte.
Definition: Estetismo dannunziano - concezione secondo cui la vita deve essere vissuta come un'opera d'arte, perseguendo la bellezza come valore supremo.
Sul piano letterario, questa filosofia si tradusse in un vero e proprio culto religioso dell'arte e della bellezza. La poesia di D'Annunzio non sembrava nascere dall'esperienza vissuta, ma piuttosto da altra letteratura, in un gioco di rimandi e citazioni.
Il personaggio dell'esteta, che si isola dalla realtà meschina della società borghese in un mondo sublimato di pura arte e bellezza, rappresentava una risposta ideologica ai processi sociali in atto nell'Italia postunitaria. Questi processi tendevano a declassare e a emarginare l'artista, privandolo della posizione privilegiata e di grande prestigio di cui aveva goduto in passato.
Highlight: L'estetismo di D'Annunzio può essere interpretato come una forma di risarcimento immaginario da una condizione reale di degradazione dell'artista nella società.
Il giovane D'Annunzio aspirava al successo, alla fama e a condurre una vita di lusso aristocratico tipica dei ceti privilegiati. La creazione del personaggio dell'esteta gli permetteva di realizzare queste aspirazioni, almeno sul piano dell'immaginario.
Quote: "La vita si sottrae alle leggi del bene e del male e si sottopone solo alla legge del bello, trasformandosi in opera d'arte."
Tuttavia, questa fase estetizzante attraversò una crisi all'inizio degli anni '90, riflettendosi anche nella produzione letteraria di D'Annunzio. L'autore cercò nuove soluzioni, trovandole inizialmente nel mito del superuomo, ispirato dalla filosofia di Friedrich Nietzsche.