La Vita e l'Opera di Giovanni Pascoli: Tra Dolore e Poesia
Il percorso biografico di Giovanni Pascoli, nato il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna, rappresenta un intreccio profondo tra vita personale e produzione poetica. Proveniente da una famiglia di borghesia rurale, dove il padre Ruggero lavorava come amministratore di un'azienda agricola, la sua esistenza venne segnata da una serie di tragici eventi che influenzarono profondamente la sua poetica e visione del mondo.
Definizione: Il "nido familiare" rappresenta nella poetica pascoliana il rifugio sicuro contro le minacce del mondo esterno, simbolo di protezione e continuità degli affetti familiari perduti.
La tragedia che sconvolse la serenità familiare iniziale fu l'assassinio del padre, ucciso a fucilate da un rivale mai identificato. Questo evento traumatico, vissuto dal poeta come profonda ingiustizia, fu seguito da altri lutti devastanti: la perdita dei fratelli Luigi e Giacomo, della madre e della sorella maggiore. Queste perdite successive plasmarono la sua sensibilità poetica e il suo rapporto con la realtà.
La formazione culturale di Pascoli si sviluppò inizialmente presso il collegio degli Scolopi a Urbino, dove ricevette un'educazione classica che influenzò profondamente la sua produzione letteraria. Nonostante le difficoltà economiche conseguenti ai lutti familiari, grazie al sostegno di un professore, poté proseguire gli studi a Firenze. Il suo brillante percorso accademico lo portò all'Università di Bologna, dove si laureò nel 1882 dopo un periodo di militanza socialista che si concluse con un arresto nel 1879.
Evidenziazione: L'esperienza del dolore e della perdita familiare si trasformò in Pascoli in una particolare sensibilità poetica, caratterizzata da temi come l'infanzia, la morte e il mistero dell'esistenza.