Francesco Petrarca è una delle figure più significative della letteratura italiana del Trecento, ponte tra il Medioevo e l'Umanesimo.
Il poeta, nato ad Arezzo nel 1304, ha lasciato un'impronta indelebile nella storia letteraria attraverso le sue opere famose, in particolare il Canzoniere, dedicato all'amata Laura. La sua vita fu caratterizzata da continui spostamenti tra l'Italia e la Francia, dove incontrò Laura de Noves ad Avignone, figura centrale della sua produzione poetica. A differenza dei poeti del Dolce stil novo, Petrarca sviluppò una poetica più introspettiva e tormentata, analizzando profondamente i conflitti dell'animo umano.
Tra i temi fondamentali della sua opera emerge l'accidia, una condizione spirituale che il poeta descrive come una malattia interiore che affligge l'anima. Nei suoi scritti, particolarmente nel Secretum, Petrarca analizza questa condizione utilizzando similitudini e metafore per rappresentare il tormento interiore e il conflitto tra l'amore terreno e quello spirituale. L'accidia viene descritta come un male di vivere, una paralisi dell'anima che impedisce all'uomo di agire e di trovare pace. Le cause dell'accidia per Petrarca sono molteplici: dalla consapevolezza della fragilità umana al conflitto tra desideri terreni e aspirazioni spirituali. Il poeta morì ad Arquà (oggi Arquà Petrarca) nel 1374, lasciando un'eredità letteraria che influenzò profondamente la cultura europea. La sua innovativa analisi dell'interiorità umana e il suo stile poetico raffinato hanno fatto scuola, ispirando generazioni di poeti e intellettuali.