Il ritiro e la Storia d'Italia
Dopo il 1530 Guicciardini ricopre ancora cariche prestigiose, ma Cosimo I de' Medici non si fida di lui e lo tiene ai margini del potere reale. Firenze ha perso la sua autonomia e il nuovo duca governa in modo autoritario.
Comprendendo che la sua stagione politica รจ finita, si ritira nella villa di Arcetri per dedicarsi completamente alla scrittura. Qui compone la sua opera maggiore, la Storia d'Italia, che perรฒ non considera piรน la storia come "maestra di vita".
La sua visione della storia รจ ormai radicalmente moderna: il passato non offre modelli da imitare, ogni situazione รจ unica e irripetibile. Muore a Firenze nel 1540, lasciando un'ereditร intellettuale di straordinaria modernitร .
Negli scritti politici come le Considerazioni contesta apertamente Machiavelli, rifiutando l'idea che si possano trarre leggi universali dalla storia romana. La sua รจ una visione frammentaria e relativa del mondo.
Concetto fondamentale: Guicciardini รจ tra i primi a capire che ogni epoca ha le sue specificitร e che non esistono ricette politiche universalmente valide.