La vita di Eugenio Montale
Eugenio Montale nacque in Liguria, una regione che ha profondamente influenzato la sua poetica. La sua infanzia e giovinezza, definite come "stagione ligure", furono caratterizzate da un forte legame con il paesaggio costiero, che si riflette nella sua poesia aspra ed essenziale.
Highlight: Il mare è un simbolo ricorrente nella poesia di Montale, rappresentando la vita in contrasto con la morte simboleggiata dalla terra.
Nel 1925, Montale firmò il "Manifesto degli intellettuali antifascisti", redatto da Benedetto Croce, segnando così la sua opposizione al regime fascista. Questa scelta politica ebbe conseguenze significative sulla sua carriera.
La "stagione fiorentina" di Montale iniziò nel 1927, quando si trasferì a Firenze. Nel 1929 divenne direttore del Gabinetto Vieusseux, un'importante istituzione culturale. Tuttavia, a causa delle leggi razziali e della sua posizione antifascista, fu licenziato da questo incarico.
Vocabulary: Il Gabinetto Vieusseux era un'istituzione culturale che raccoglieva intellettuali di vari ambiti.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Montale tornò in Liguria, dove nascose nella sua casa ebrei in fuga dal regime fascista, tra cui Umberto Saba e Carlo Levi. Nel 1945, aderì al Partito d'Azione, un partito antifascista, laico e repubblicano.
La "stagione milanese" di Montale iniziò nel 1948, quando si trasferì a Milano per lavorare al Corriere della Sera, consolidando la sua fama a livello nazionale. Nel 1963 sposò Drusilla Tanzi, con cui aveva una relazione da oltre trent'anni.
Quote: "Le donne saranno un fattore molto importante nella sua vita, infatti vedeva le donne come la speranza perduta."
Nel 1975, Montale ricevette il Premio Nobel per la Letteratura, coronando una carriera letteraria di grande rilievo. Negli ultimi anni della sua vita, il poeta mantenne una visione critica della società del dopoguerra, denunciando la massificazione della popolazione.