Eugenio Montale è nato nel 1896 a Genova e ha trascorso la sua infanzia in un ambiente dove il paesaggio ligure svolgeva un ruolo molto importante. I suoi genitori possedevano una casa a Monte Rosso, nelle Cinque Terre. Tuttavia, Montale ha sofferto di problemi di salute fin da giovane, il che ha influenzato il suo percorso di istruzione.
Educazione e Carriera
Nonostante il sostegno economico del padre, Montale non si è dedicato pienamente agli studi e ha ottenuto solo il diploma di ragioniere, senza continuare gli studi universitari. In seguito, ha incontrato difficoltà nel trovare impiego a causa della sua scarsa idoneità per la vita attiva.
Dopo aver servito come volontario in Trentino durante la guerra, Montale è tornato a Genova e ha iniziato a frequentare gli ambienti intellettuali, trasferendosi successivamente a Torino, dove si è immerso nella cultura antifascista. In questa città, ha conosciuto Piero Gobetti e ha iniziato a scrivere per la sua rivista, "Il Baretti", contrapponendosi alla retorica d'annunziana e al futurismo.
Carriera Letteraria e Personale
Montale è stato un critico letterario molto rispettato e stimato, distinguendosi per le sue recensioni pionieristiche su autori come Marcel Proust e James Joyce. Ha iniziato la sua attività recensendo opere italiane, ma si è successivamente dedicato anche a nuove pubblicazioni culturali europee.
Dopo aver accettato un lavoro stabile presso la casa editrice Benporad a Firenze, Montale ha trascorso dieci anni intensi e gratificanti, lavorando come critico e frequentando il circolo intellettuale "Vieusseaux". Durante questo periodo, ha incontrato importanti poetesse come Irma Brandeis e Maria Luisa Spaziani, con cui ha condiviso relazioni significative.
Opere e Riconoscimenti
La prima raccolta di poesie di Montale, "Ossi di Seppia", comprende poesie scritte tra il 1920 e il 1924, alcune delle quali risalgono addirittura al 1916, quando Montale aveva solo 20 anni. Il paesaggio ligure, in particolare le Cinque Terre, è l'ambientazione predominante di queste poesie, caratterizzato da un'aridità che diventa una metafora della vita.
La raccolta "Ossi di Seppia" è solo una delle opere più importanti di Montale, che ha continuato a scrivere e ricevere riconoscimenti significativi durante la sua carriera. Nel 1975, ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura, confermando il suo ruolo di figura di spicco nella letteratura italiana e internazionale.
Dopo la morte di Montale nel 1981, si è tenuto un funerale importante a Milano, città dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita e contribuito significativamente come editorialista per il Corriere della Sera. Il suo lascito letterario e critico ha continuato a influenzare generazioni successive di poeti e critici.
In sintesi, Eugenio Montale è stato una figura fondamentale nella letteratura italiana del XX secolo, particolarmente nota per le sue poesie che affrontano temi profondi come l'aridità della vita e la complessità del paesaggio ligure. La sua vita e le sue opere rimangono motivo di studio e apprezzamento per gli amanti della letteratura in tutto il mondo.