Canto III: La Misericordia Infinita di Dio
Nell'Antipurgatorio incontriamo le anime degli scomunicati che si sono pentite in punto di morte. Il canto è diviso in tre momenti chiave: il dialogo teologico tra Dante e Virgilio sui limiti della conoscenza umana, l'incontro con le anime scomunicate e il colloquio con Manfredi.
Manfredi di Svevia, figlio dell'imperatore Federico II, è il protagonista assoluto. Morto nella battaglia di Benevento contro Carlo d'Angiò, era stato scomunicato due volte per la sua opposizione al potere temporale del papato. Eppure è qui, salvo!
La figura di Manfredi serve a Dante per tre scopi: esaltare i valori cortesi (bellezza, coraggio, nobiltà), celebrare la dinastia sveva e l'Impero, e soprattutto dimostrare che la misericordia di Dio supera qualsiasi giudizio umano, anche quello della Chiesa.
Il contrappasso per analogia è perfetto: chi in vita fu ribelle alla Chiesa ora procede mansuetamente come pecorelle. Devono aspettare 30 volte il tempo della scomunica, ma alla fine possono salvarsi.
💡 Messaggio chiave: La ragione umana, rappresentata da Virgilio, non basta più. Serve la Grazia divina per proseguire verso il Paradiso.