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29/5/2022
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LA DIVINA COMMEDIA Dante Alighieri la chiama : la commedia Successivamente Boccaccio aggiunge il titolo di "divina" per la perfezione e poi la conoscono in tutto il mondo. L'insieme di canti divisi in 3 cantiche inferno, purgatorio, paradiso 100 canti 10 è il simbolo di pienezza e il 3 simboleggia la santissima trinità Scritta in VOLGARE FIORENTINO Rima DANTESCA O ALTERNATA Linguaggio inferno basso con scurrilità linguaggio dove si evidenziano: -termini: con vari dialetti italiani (soprattutto il toscano) -latinismi Linguaggio Climax -neologismi: (parole inventate da Dante) -apax : parole inventate da Dante usatya una volta sola in tutta la commedia "trasumanar" (1 canto paradiso) oltrepassare i limiti umani, quando si passa dal paradiso terrestre al paradiso si ispira a OVIDIO "metamorfosi" plurilinguismo INFERNO Caduta Lucifero (angelo più bello del Paradiso) Forma a CONO o IMBUTO (più i cerchi si restringono più si hanno peccati più gravi) LEGGE DEL CONTRAPPASSO: i peccati vengono puniti per ANALOGIA o per OPPOSIZIONE al peccato commesso sulla terra Gli IGNAVI e SUPERBI sono costretti a camminare Paolo e Francesca (i due cognati) Lussuriosi travolti dal vento della passione sulla terra mentre sull'inferno da una bufera Differenze tra INFERNO - PURGATORIO IL Purgatorio è il calco dell'inferno anche antifesi Le anime del Purgatorio devono salire tutte e 7 le cornici Hanno la stessa forma ma al contrario (man mano che si sale si avvicina a DIO) Le anime dell'Inferno...
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non si sono mai pentite. Quelle del purgatorio invece hanno peccato ma poi hanno smesso e si sono pentite. IL PURGATORIO È collocato al centro dell'emisfero delle acque agli antipoli di Gerusalemme. Le anime prima di raggiungere tale luogo, vengono radunate ad Ostia da un angelo noccrielo. Si divide in 3 parti: ANTIPURGATORIO PURGATORIO VERO E PROPRIO PARADISO TERRESTRE Nel Purgatorio, le perturbazioni atmosferiche sono assenti. ANTIPURGATORIO Dove stanno gli scomunicati che rientrano in seno della chiesa solo al termine della loro vita e dove ha la sua dimora anche CATONE. Costituito dalla spiaggia dell'isola Da un primo balzo dove stanno i morti di morte naturale che si pentono in fin di vita Sa un secondo balzo dove stanno i morti di morte violenta che si pentiranno solo in fin di vita. VALLETTA DEI PRINCIPI rivolsero il pensiero a Dio in prossimità della morte in quanto distratti dalle cure terriere. Limite della sfera del fuoco Limite della sfera dell'aria Antipurgatorio Paradiso terrestre VII CORNICE: Lussuriosi VI CORNICE: Golosi V CORNICE: Avari e prodighi IV CORNICE: Accidiosi III CORNICE: Iracondi II CORNICE: Invidiosi I CORNICE: Superbi Porta del purgatorio IV SCHIERA: i principi negligentia pentirsi Valletta fiorita III SCHIERA: i negligenti a pentirsi morti di morte violenta Secondo balzo II SCHIERA: i negligenti a pentirsi fino alla fine della vita Primo balzo Alta ripa I SCHIERA: i negligenti a pentirsi morti scomunicati Spiaggia sul mare Mare dell'emisfero australe PARADISO TERRESTRE La sede naturale destinata al genere umano è costituito da una "divina foresta e spessa e viva" dove l'anima si purifica immergendosi in due fiumi : LETE per dimenticare il peccato compiuto L'EVUONDè per ricordare il bene VIRGILIO non può continuare perché non è stato battezzato e rappresenta la ragione umana BEATRICE rappresenta la fede, la chiesa e la seconda guida CATONE in guerra si schierò con Pompeo. Quando avvenne la sconfitta dei pompeiani si tolse la vita. CANTO I Dante dopo esser stato tra i dannati dell'Inferno passa nel Purgatorio. Il I canto del Purgatorio si apre con l'enunciazione dell'argomento della seconda cantica, con l'invocazione alle Muse e con il ricordo dell'episodio mitico delle Piche, figlie del re della Tessaglia, le quali, orgogliose della loro voce, osarono sfidare Calliope peccando di superbia. Dante ricorda quest'episodio affinché non pecchi di superbia. Il Purgatorio è molto diverso dall'Inferno, infatti mentre in quest'ultimo predominava un'eterna notte, qui si ha l'alternanza tra buio e luce che sottolinea anche il trascorrere del tempo. Dopo aver contemplato il cielo, a Dante appare un vecchio apparentemente simile a Caronte il traghettatore dell'Ade, con barba e capelli bianchi. Egli è Catone l'Uticense protettore del Purgatorio, che si domanda se le leggi di Dio siano state mutate o interrotte dato che Dante e Virgilio (la sua guida) sono riusciti ad uscire dalle tenebre infernali. Virgilio allora, dopo aver fatto piegare le gambe e gli occhi a Dante in segno di reverenza, gli risponde che è giunto in Purgatorio per fargli vedere le anime che si purificano e tutto ciò non l'ha fatto di sua iniziativa, ma perché una donna scesa dal cielo gli chiese di aiutare Dante (la donna in questione è Beatrice, donna amata da Dante). Per far si che Catone li facesse entrare, Virgilio lo implora in nome della libertà ragione per la quale decise di suicidarsi. Dato che l'azione compiuta fu fatta per un motivo nobile, Dio decise di ammetterlo in Purgatorio aggiungendo che alla fine dei tempi sarà salvato (Catone). Così il custode consente ai due pellegrini l'ingresso nel purgatorio, ma prima fa pulire viso di Dante sporco di ceneri in modo tale da potersi presentare al primo ministro di Dio in maniera decorosa. Lasciato Catone, Dante e Virgilio camminano lungo la spiaggia attuando il rito di purificazione con Virgilio che lava la faccia sporca di ceneri dell'Inferno di Dante. CANTO II Questo canto si apre con due avvenimenti che lo segnano: l'arrivo della navicella di anime condotta dall'angelo nocchiero e l'incontro con l'amico e cantore Casella. Dante dedica ampio spazio all'apparizione dell'angelo nocchiero. Il personaggio è infatti figura di straordinaria bellezza e sacralità, perché da lui il poeta inizia la conoscenza diretta con le creature celesti. L'angelo riveste anche l'importante ruolo di traghettatore delle anime dalla vita terrena al mondo della salvezza eterna, e in questa funzione corrisponde al Caronte infernale. Viene, però, descritto con caratteristiche opposte a Caronte: luminoso, bello, leggero e veloce. Inoltre, egli è del tutto imperturbabile: non dice nulla e si limita ad attenersi al compito che gli è stato affidato. Molti motivi del canto, invece, si concentrano sul personaggio di Casella. Dante e Casella si conoscevano bene e anzi dovevano essere stati molto amici, tant'è che Casella subito lo riconosce e, siccome non si vedevano da molto tempo, non resiste alla tentazione di fargli capire la propria contentezza. L'incontro con Dante è innanzitutto fonte di poesia affettiva e autobiografica: l'emozione dei sentimenti è data dal tentato abbraccio, dall'intimità dei toni e dal piacere del cantare. Poi diventa strumento intellettuale per la spiegazione del percorso delle anime destinate al Purgatorio. CANTO III Dopo il rimprovero di Catone, mentre Dante e Virgilio si avviano verso il monte, il poeta latino in una lunga esortazione invita gli uomini ad accettare il mistero di cui avvertono l'esistenza: i saggi antichi che vollero spiegarlo scontano ora nel limbo il loro folle desiderio. Mentre sostano ai piedi dell'erta parete rocciosa, compare una schiera che avanza lentamente e verso la quale essi si dirigono, per chiedere informazioni. Sono le anime di coloro ché morirono nella scomunica della Chiesa, pentendosi solo in fine di vita, e che devono restare fuori della porta del purgatorio, nella zona chiamata antipurgatorio, trenta volte il tempo durante il quale vissero scomunicati. Esse invitano i due pellegrini, a procedere davanti a loro, verso destra, mentre una si rivolge direttamente al Poeta: è lo spirito di Manfredi di Svevia. Egli prega Dante di riferire alla figlia Costanza la vera storia della sua morte; ricevute le due ferite che ancora deturpano la sua figura, si affidò pentendosi, prima di morire, alla misericordia divina. Ebbe dapprima sepoltura sotto un cumulo di sassi, secondo l'uso guerriero, ma i suoi nemici guelfi; e in particolare il vescovo di Cosenza Bartolomeo Pignatelli, legato del papa Clernente IV, vollero disseppellire il suo corpo e lo abbandonarono fuori del territorio della Chiesa (dove gli scomunicati non potevano essere sepolti), lungo le rive Garigliano. Chiede infine che Costanza preghi per lui, perché le preghiere dei vivi aiutano ed abbreviano il tempo della purificazione.