Il paradosso della speranza
Il passante arriva alla conclusione filosofica centrale: "Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce." In altre parole, la vita bella è sempre quella futura, mai quella presente o passata.
L'attesa dell'anno nuovo simboleggia perfettamente questo meccanismo: è carica di aspettative destinate a essere deluse, ma non possiamo farne a meno. È la nostra natura umana sperare che domani sarà migliore di oggi.
Ironicamente, dopo aver dimostrato tutto questo, il passante compra comunque l'almanacco! Anche lui, nonostante la sua lucidità filosofica, non può resistere al fascino della speranza nel futuro.
Il dialogo si chiude con il venditore che torna a gridare la sua merce, come se nulla fosse cambiato. Tutto si ripete ciclicamente, sotto il segno dell'ironia leopardiana.
💡 Paradosso: Anche quando capiamo razionalmente che sperare è inutile, continuiamo a farlo - è più forte di noi!