Il confronto decisivo e il messaggio dell'opera
L'islandese accusa coraggiosamente la Natura di essere responsabile di tutte le sofferenze umane. La risposta della Natura è spietata: il mondo non è stato creato per l'uomo, e se l'umanità scomparisse, non cambierebbe nulla.
La Natura spiega il suo meccanicismo: tutto segue un ciclo eterno di creazione e distruzione, dove malattia e morte sono inevitabili. L'uomo è solo un granello di polvere in questo sistema immenso.
Il dialogo si chiude tragicamente: l'islandese muore sbranato da leoni o sepolto dalla sabbia, mentre la sua domanda fondamentale rimane senza risposta: "A chi piace questa vita infelicissima dell'universo?"
Lo stile riprende il conte philosophique francese del XVIII secolo, con riferimenti a Voltaire e altri autori. Il tono è appassionato e incalzante, anticipando quello della futura "Ginestra".
💡 Nota bene: La morte finale dell'islandese dimostra che per Leopardi non esiste alcuna provvidenza divina che protegga l'uomo.