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Decadentismo, Pascoli e D’Annunzio

24/2/2023

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Il decadentismo
La concezione positivista della realtà viene sostituita dalla mentalità
decadente, che considera il reale una serie di analo

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Il decadentismo La concezione positivista della realtà viene sostituita dalla mentalità decadente, che considera il reale una serie di analogie e corrispondenze misteriose, che sono colte sono dall'intuizione umana. L'arte diventa lo strumento privilegiato della conoscenza e il culto del bello.ll poeta rifiuta qualsiasi impiego civile per dedicarsi completamente all'arte. I decadenti sentendosi esclusi dalla società rifiutano la cultura di massa, e si rivolgono ad un gruppo elitario. La poesia ha lo scopo di evocare echi profondi e misteriosi nell'anima grazie alle parole, il lessico e la sintassi. Non sono presenti i legami logici. I temi della letteratura decadente I temi principali di questa corrente sono gli stati abnormi della coscienza, come ad esempio allucinazioni, incubi ecc..., gli aspetti oscuri della realtà come corruzione e i temi provocatori come lussuria e morte. Poi tentativi di reazioni al senso di stanchezza. Nascono delle nuove figure importanti come l'artista maledetto, la donna fatale che sono accomunati dal rifiuto della realtà, smarrimento e angoscia. Decadentismo e Romanticismo Nel clima della Rivoluzione industriale si accentua il rapporto conflittuale tra l'artista e il pubblico, gli intellettuali sentono di aver perso il loro ruolo di guida all'interno della società e non accettano di seguire le regole di mercato, perciò si dedicano solo all'arte e alla poesia. Scompaiono il titanismo e il tema eroico del romanticismo. Decadentiamo e naturalismo Di fronte...

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Didascalia alternativa:

alle diverse trasformazioni sociali alcuni intellettuali reagiscono con un rifiuto dell'ordine borghese e della mentalità positivista. Cercano un'integrazione nel nuovo sistema di valori. Gli scrittori naturalisti proclamano la loro fiducia nel progresso e nel metodo scientifico. Le idee del decadentismo si diffusero anche per gran parte del 900, ponendo le basi per un nuovo movimento artistico e poetiche. Forme e generi letterari del decadentismo La produzione poetica del decadentismo si ispira alla produzione francese, in particolare di Baudelaire. I primi a seguire il suo esempio furono Verlaine, Mallarmé e Rimbaud. In Italia i più rappresentativi furono Pascoli e D'Annunzio che sperimentano nuove forme e linguaggi in modo autonomo. Si diffuse anche il romanzo psicologico. Simbolismo francese Corrente di pensiero che si è diffusa, principalmente in Francia, nella seconda metà del 800. I simbolisti intendono la poesia come qualcosa di molto profondo. Utilizzano un linguaggio non definito, basato su procedimenti espressivi di tipo analogico e fono simbolico. Charles Baudelaire Nasce a Parigi nel 1821.È uno dei più grandi maestri della lirica europea contemporanea.Baudelaire rimane orfano del padre e sua madre si risposa. Lui va a studiare all'Università a Lione. 1841 → Fa un viaggio in India che lo segna profondamente, quando torna frequenta ambienti artistici parigini e nel 1843 pubblica una raccolta di poesie.Quando aveva 18 anni ha ricevuto l'eredità del padre, ma la spende e quindi il patrigno gli blocca il patrimonio. Nel 1857 pubblica la raccolta "FIORI DEL MALE", ma viene condannato a pagare una multa perché veniva considerata una raccolta immorale.Si ammala nel 1866 e muore l'anno successivo. Rappresenta l'anello di congiunzione tra Romanticismo e Decadentismo. La sua poesia tratta di desiderio di elevazione spirituale, ma nello stesso tempo anche smarrimento in quella situazione artificiale della droga e l'alcool. Nelle sue ultime liriche fa da sfondo la città di Parigi.Per Baudelaire la poesia è l'unico strumento in grado di condurci al di là dell'apparenza delle cose e ad un mondo più vero. Segna la nascita del simbolismo-> ciò che ci circonda non è come appare ai nostri occhi ma è un simbolo di qualcos'altro. Les fleurs du mal La sua opera più celebre è sicuramente la raccolta Les Fleurs du mal («<l fiori del male»>) di carattere provocatorio e dissonante. Si riscontra già nell'ossimoro del titolo: i fiori, simbolo di bellezza e grazia nella tradizione letteraria sono associati all'idea del male, del vizio, della corruzione per indicare l'impossibilità di attingere a quell'innocenza che caratterizzava il passato. La poesia nasce quindi dalla speranza come il fiore nasce dalla terra putrida per tendere al cielo . Quindi l'aspirazione alla perfezione il cui simbolo è il fiore deve coesistere con il male, il vizio e la degradazione. La poesia di Baudelaire si propone di «estrarre la bellezza dal male»>, immergersi nella triste e misera condizione umana per poter tendere poi al Sublime in una sorta di percorso catartico. La ricerca si rivela però infruttuosa e senza meta. Quest'atteggiamento di negazione violenta dei valori e degli ideali correnti emerge già nel componimento proemiale Al lettore, nel quale l'autore si presenta come depositario dei vizi più turpi e attribuisce in maniera provocatoria la medesima corruzione anche al lettore benpensante, che ipocritamente se ne ritiene immune. Il motivo conduttore di tutta la raccolta è la degradazione, indissolubilmente legata alla realtà borghese che ha elevato a feticcio il profitto, privando l'artista del suo prestigio e svuotando la vita di tutte le sue ragioni. Inoltre, nel mondo contaminato dalla modernità e da un profondo senso di Noia il poeta non ha più alcuna possibilità di evasione e il suo bisogno di purezza e spiritualità sono destinati a rimanere costantemente insoddisfatti. Corrispondenze Poesia manifesto dove Baudelaire enuncia una visione del mondo e la sua funzione poetica. Essa rimanda al mistico. Le forme della natura sono simboli di una realtà più profonda, queste realtà formano dei legami che l'uomo non riesce a cogliere. Per decifrare il linguaggio egli deve rinunciare alla visione razionale. Il soggetto e l'oggetto sono uniti da unità profonde e tenebrose. È il poeta che ha la capacità di cogliere questi simboli, la poesia agisce a livelli profondi. Il linguaggio non deve essere razionale ma allusivo. Paul Verlaine Verlaine (1844-96), nato a Metz in una famiglia della piccola borghesia, trascorre una vita disordinata .La sua opposizione alla società borghese è evidenziata dalla sua vita anticonformista e sregolata, dedicata all'alcol.l caratteri della sua poesia sono sintetizzati nel componimento programmatico Arte poetica (1874), dove il poeta esalta la musicalità della parola e sull'indefinitezza ggestiva, rifiutando qualsiasi costruzione formale troppo rigida che limiti la libertà espressiva. Paul Verlaine è il primo dei "poeti maledetti" francesi e quello che più viene riconosciuto come ideale maestro della generazione simbolista. Velaine ritiene che la realtà non sia racchiudibile in parole, indescrivibile. Assegna alla parola una capacità evocativa, vuole dare/creare delle suggestioni che abbiano la capacità di evocare la realtà, riusciva a vedere cosa c'era al di là della realtà. Verlaine si trasferisce con RIMBAUD prima in Belgio e poi in Inghilterra, lasciando la moglie, perché aveva avuto un colpo di fulmine. Ma Rimbaud e Verlaine ad un certo punto litigarono e Verlaine colpì Rimbaud andando in prigione Arthur Rimbard Come la vita di Verlaine, anche quella del "discepolo" e intimo amico Arthur Rimbaud (1854-91) è caratterizzata dalla trasgressione e dall'irrequietudie. Dopo una breve intensa stagione creativa (1870-75) egli abbandona la letteratura e si trasferisce in Africa, spinto da un radicale rifiuto del mondo borghese.Da Baudelaire Rimbaud trae la concezione del poeta come "veggente" che si immerge nell'ignoto e nell'irrazionale rifiutando gli schemi mentali e conoscitivi della tradizione. Da questo atteggiamento deriva il carattere visionario della sua poesia, che presenta immagini puramente fantastiche, sciolte da ogni rapporto di verosimiglianza con la realtà, come nel celebre poemetto Il battello ebbro. Nasce l'idea del POETA VEGGENTE, ovvero che riusciva a vedere ciò che l'uomo non riusciva a vedere, presente nella realtà Rimbaud porta inoltre alle estreme conseguenze le analogie simboliche della poetica baudelairiana, giungendo ad individuare il carattere fonosimbolico delle parole. Sthefan Mallarmé Stephane Mallarmé nacque a Parigi nel 1842, figlio di un funzionario statale. Rimasto orfano di madre a cinque anni, venne mandato a studiare in diversi collegi, in dolorosa. Nel 1862, dopo il diploma liceale, lavorò in prova come impiegato nell'Ufficio del registro, ma con esito negativo. Decise perciò di abbandonare le orme paterne e si trasferì in Inghilterra, per studiare inglese e poi insegnarlo nelle scuole di Francia. Tornato da Londra, si sposò con la giovane tedesca Maria Christina Gerhard. Nel 1863 iniziò a insegnare inglese in varie città della provincia francese ; solo nel 1871 poté finalmente trasferirsi a Parigi.Mallarmé esordì come poeta nel 1866, pubblicando dieci liriche nel primo Parnaso contemporaneo. Negli anni successivi pubblicò altri testi su varie riviste; più laboriosa fu la composizione del poema drammatico Erodiade, destinato a rimanere incompiuto. I redattori del terzo Parnaso contemporaneo (1876) gli rifiutarono il poemetto Il pomeriggio di un fauno; Mallarmé lo pubblicò a sue spese. raggiunse la notorietà a partire dal 1884. Nella sua casa parigina si riunivano, durante i celebri martedì letterari, molti giovani poeti. Gli ultimi anni di vita furono travagliati a causa della sua salute. Nel 1897 uscì Divagazioni, una raccolta di scritti critici. Mallarmé si trasferì nei dintorni di Parigi, dove morì il 9 settembre 1898. Nelle sue composizioni Mallarmé diede voce a uno dei miti più radicati del Simbolismo, ovvero l'idea che i segni, dispersi nelle cose più diverse, rimandano a un'unica, misteriosa origine. Scrisse pochi testi ma rifiniti con un lungo lavoro diurno e notturno. Erano liriche spesso avvolte dall'oscurità dei significati, ma l'autore non si preoccupava da facilitarne la lettura. A tale principio s'ispirò tutta la sua poesia, praticata come forma suprema d'arte, che richiede non un superficiale utilizzo, ma dedizione totale. Il romanzo decadente Nasce un romanzo innovativo che non si concentra più sull' io ma sulla psicologia e sull'interiorità dei singoli personaggi. Cambiano anche le tematiche che non si soffermano più sul metodo scientifico ma si ispirano all'irrazionalità e all'estetismo. Le principali opere sono "controcorrente" di Huysmans e " il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde. In Italia i principali esponenti furono D'Annunzio, Fogazzaro e Deledda. Principi dell'estetismo Prefazione del ritratto di Dorian Gray. Wilde enuncia i principi dell'estetismo. Il culto della bellezza e della forma considerati valori fini a se stessi. L'arte non ha alcuni scopo educativo e morale. La vita imita l'arte, lo scrittore deve rimanere celato perché la sua vita si identifica con l'opera creata. Si identifica l'arte pura. L'ultimo principio è letteratura e critica. Il critico è colui che collabora a far sprigionare i significati del testo. L'interprete coincide con l'esteta. L'arte estende i suoi poteri sulla vita, un nuovo gusto nuova sensibilità. Ne onsegue il rifiuto della letteratura tradizionale. un maestro di edonismo Esemplifica uno dei principi del decadentismo: il valore supremo della bellezza intesa come manifestazione del genio. I presupposti della concezione si possono trovare nella letteratura latina e nell'età rinascimento. Il nuovo edonismo è più raffinato. Il piacere è collegato alla corruzione e decadenza. Il rapporto tra i giovani nasce da un fascino di movimenti di seduzione. Joris Karl Huysmans Nasce a Parigi da una famiglia di origine fiamminga. Negli anni giovanili frequenta i naturalismi, per poi distaccarsene con il suo romanzo "controcorrente". Il protagonista è un giovane aristocratico nella Parigi di fine 800. Questo ragazzo incarna la figura dell'esteta edonista, ossia colui che ricerca il piacere. Egli si ritira in solitudine dedicandosi completamente al culto della bellezza. Oscar Wilde Una delle figure più importanti nel panorama inglese di fine 800. La sua attenzione si concentra sugli atteggiamenti provocatori ed eccentrici. Critica la morale comune. Il suo romanzo più importante è "il ritratto di Dorian Grey" l'opera conserva un'impianto tradizionale fondato su una pluralità di figure ed eventi. È presente comunque una novità ovvero il ritratto che invecchia al posto del protagonista. Antonio Fogazzaro Nasce in una famiglia della borghesia vicentina. Dopo aver svolto per alcuni anni l'avvocato si dedicò completamente alla vita culturale. Il suo primo romanzo fu “ malombra" si concentra sulla psicologia dei personaggi e propone atmosfere misteriose connesse ad eventi sovrannaturali. Anche nelle sue opere successive prevale questa analisi dei problemi interiori. Grazia Daledda Nasce a Nuoro in un'ambiente famigliare molto chiuso. I suoi romanzi riprendono i modi veristi per l'attenzione alla realtà ma l'analisi punta sull'aspetto interiore e sulla risoluzione dei problemi interiori. La sua opera più importante è "Elias Portolu" che anticipa alcune tematiche del 900 come il disagio e l'incomunicabilità tra gli uomini. Giovanni Pascoli Nasce a San Mauro di Romagna nel 1855 da una famiglia della piccola borghesia rurale. Era una famiglia molto numerosa, fu il quarto di 10 figli. Il padre venne ucciso da una fucilata il 10 agosto 1867 mentre tornava a casa. Per difficoltà economiche la famiglia si trasferì a Rimini. Successivamente morirono anche la madre e alcuni fratelli. Studiò presso il collegio degli Scolopi ad Urbino. Nel 1871 lasciò il collegio e si trasferì a Firenze. Frequentò la facoltà di lettere a Bologna. In questi anni divenne socialista, partecipò ad alcune rivolte e fu arrestato. Dopo la laurea divenne insegnate liceale. Subito dopo si trasferì insieme alle sorelle, si spostarono a Livorno fino al 1895. Questo gli impedì di vivere serenamente la sua vita e di chiudersi in quello che viene definito " nido famigliare". Questa condizione psicologica influenzò il pensiero di Pascoli. La visione del mondo Rispecchia le idee positiviste, in particolare, la sfiducia nei confronti della scienza. Il mondo nella visione pascoliana appare come frantumato e disgregato. Non esistono più i moduli d'ordine del reale. I particolari fisici e sensibili che si caricano di valenze allusive e simboliche che rimandano al di là di essi. I simboli Gli oggetti materiali hanno un rilievo fortissimo nella poesia di Pascoli. I particolari fisici, sensibili sono filtrati attraverso la visione soggettiva del poeta e in tal modo si caricano di valenze allusive e simboliche e rimandano sempre a qualcosa aldilà di essi.è data questa più dissipazione del reale può accostarsi una percezione visionaria onirica, il mondo e allora visto attraverso il velo del sogno. La conoscenza del mondo avviene attraverso degli strumenti interpretativi non razionali. La sfera dell'io si confonde con quella della realtà oggettiva e le cose acquisiscono una fisionomia antropomorfizzato e si caricano di significati umani. Il fanciullino L'idea che il mondo scaturisce in una perfetta coerenza con la poetica pascoliane che trova la sua formulazione più compiuta nel saggio il fanciullino. L'idea centrale è che il poeta coincide con il fanciullino che sopravvive in ogni uomo: un fanciullino che vede tutte le cose come per la prima volta con ingenuo stupore e meraviglia. L'atteggiamento irrazionale e intuitivo consente quindi una conoscenza profonda della realtà, permette di cogliere direttamente l'essenza segreta delle cose senza mediazioni. Il fanciullino scopre quella trama di rispondenze misteriose tra le presenze del reale che le unisce come in una rete di simboli.il poeta in una parola appare come un veggente dotato di una vista più acuta di quella degli uomini comuni. La poesia pura In questo quadro culturale si colloca la concezione della poesia pura, per pascoli la poesia non deve avere fini pratici il poeta canta solo per cantare non vuole assumere il ruolo di consigli attore.la poesia proprio in quanto poesia pura assolutamente spontanea E disinteressata può tenere effetti utili alla morale e alla società. Il sentimento poetico dando voce al fanciullino che è in noi induce alla bontà all'amore e alla fratellanza. Nella poesia pura del fanciullino per pascoli e quindi implicito un messaggio sociale un'utopia umanitaria che invita all'affratellamento di tutti gli uomini aldilà delle barriere di classe e di nazione che li separano. La poesia è anche nelle piccole cose che hanno un loro sublime particolare una dignità non minore di quelle auliche. una poesia decadente Pascoli dice che dentro di noi c'è questo spirito, chiamato dal poeta fanciullino, fuori cambia tutto mentre lui resta uguale. Ogni tanto quest'anima tenta di uscire. Esso serve per spiegare alcuni nostri comportamenti che non riusciamo a spiegare. La nostra società non si aspetterebbe che noi uomini ci comportiamo in un determinato modo in certi momenti. Fa un'elenco di situazioni in cui il fanciullino esce fuori (tema rimembranza Leopardi). L'amore è sincero quando le anime si incontrano (fanciullino) e non l'incontro dei corpi. Il fanciullino si interessa alle cose più piccole. Più cerchiamo di nascondere il fanciullino, esce in modo molto più forte, infatti, emerge quando meno te lo aspetti. In quest'opera sono presenti molte analogie e metafore. Arano Madrigale, bozzetto sul mondo contadino ambientato in autunno. Il punto di vista è quello di un passerotto che vede i contadini arare i campi. Prime due terzine ->descrizione meccanica dei fatti e di come si lavorava in campagna. Sono due terzine descrittive. Nella quartina ci sono due persone : passero e passerotto che guardano e aspettano che i contadini se ne vanno per trarne vantaggio. Il passero è nascosto tra i rami spogli del gelso, dove le persone non guardano. Il petto rosso rende questo animale più visibile e riconoscibile dal suono. Strumenti musicali: suono dei contadini che lavorano e parlano per darsi il ritmo, canto del pettirosso, pampano cambia il colore delle foglie e diventano rosse, arriva l'autunno che genera la nebbia del mattino che ovatta il paesaggio. Titolo-> azione svolta dai contadini che non vengono identificati. Sono accomunati da ciò che stanno facendo, ovvero arano. Lavandare Il verbo non esiste. Tema della migrazione, parla una donna in riferimento all'uomo. Tema della solitudine femminile, caratterizza tutte le donne che hanno vissuto durante la guerra. Donna che lavora parla di se stessa come un campo mezzo arato e mezzo no, perché è rimasta sola. Tema del movimento delle donne che lavano e battono i panni, l'altro movimento è il canto. È ambientato in autunno inoltrato, le foglie cadono intensamente come fosse neve. La protagonista si chiede come mai to non sta ancora tornando. La prima terzina si chiude con il senso dell'indefinito grazie all'uso della nebbia. Azioni sono tutte generalizzate e universali. La seconda terzina parla del lavoro scandito dal canto e dal ritmo del lavare e sfregare. La quartina è la strofa della canzone. Inizia con un chiasmo. Il vento spoglia gli alberi velocemente come neve, si riferisce all'uomo che non è ancora tornato. Temporale La brevità del testo descrive l'arrivo del temporale. Momento turbolento con inizio e fine ben definiti. Caratterizzato con 3/4 elementi insieme: rumore, fulmine, vento e pioggia. Il tema importante sono suoni, luci che illuminano il paesaggio. Contrasto tra nero e bianco.(paragone ala di gabbiano). Toni forti, Rossi e neri molto profondi. Stracci-> materico, qualcosa di strappato e indica le nubi chiare. Presenza di molti colori e tanti movimenti ( il vento, le nubi). X Agosto Quartine di decasillabi e novenari alternati, schema delle rime: ABAB. Titolo-> data della morte del padre di Pascoli. Morte crudele senza un perché è un colpevole, lascia la famiglia in uno sgomento. Ricostruisce la notte del x agosto e paragona il padre con la rondine che torna con il cibo per i cuccioli, il padre che torna con le bambole per le figlie più piccole. L'immagine della rondine con il petto bianco che riprende il vestito di festa del padre macchiato di sangue. La rondine cade tra i rovi. Idea del nido lontano con le rondini che aspettano la madre ma non arriva. Confronto mondo umano indifeso come quello degli animali. È una lirica senza speranza, idea di qualcuno o qualcosa che lo potrà aiutare. La famiglia deve cambiare drasticamente. 1 quartina (presente) -> cornice dei fatti raccontati nelle quartine centrali. Il lessico della prima e ultima quartina sono intrecciati. Definisce il x agosto, ovvero la notte di San Lorenzo. Guarda il cielo e parla con il santo e capisce perché il cielo in questo giorno piange. Le stelle bruciano e cadono, usa parole relative alla luce e al fuoco. Ultima stanza (presente) -> riprende il tema del cielo. Climax di immortalità, dopo aver raccontato storie di morte giusta. 2 quartina ( imperfetto) —> la rondine viene uccisa mentre tornava a casa. Parte la narrazione della morte della rondine, rondine che cade tra le spine evoca il martirio. La rondine stava tornando a casa perché aveva il cibo x i piccoli. 3 quartina (imperfetto) -> la rondine continuava a tendere il becco verso i figli e al cielo. Lontano si sente un pigolio delle rondini che non possono procurarsi il cibo (tema del suono) 4 quartina ( imperfetto) -> Pascoli non usa la parola " padre" ma " uomo" per rendere la tragedia universale. La differenza tra uomo e animale è che l'uomo ha la capacità di perdonare chi lo sta uccidendo. Ci racconta l'indole del padre. Resta con gli occhi aperti e porta alle figlie più piccole le bambole-> affetto del padre. 5 quartina ( imperfetto)-> nella casa lontana e solitaria lo stanno aspettando, e lui sembra quasi volgere al cielo queste bambole. Personificazione dell'attaccamento e amore del padre per la famiglia. Queste bambole vengono date, metaforicamente, al cielo. Il Campo Strutturato in modo identico a temporale. Lirica molto moderna nella sua costruzione, anticipa per le scelte il futurismo. Da molta importanza alla luce e la presenza umana è sempre molto nascosta. Riprende l'ultima immagine di "temporale” e la espande. Ricrea il momento di terrore quando il lampo è vicino a noi. Vuole estrarre dal cielo e della Terra le forze primordiali. Tutto si fa scuro e il lampo lo illumina. Terra-> caratteristica e reazione dell'essere umano. Sembra più un'anima le più che la terra stessa. Cielo-> È tragico per quello che sta per accadere. Il tumulto è quello delle nubi -> la casa appare e scompare. Descritta bianca per la luce del lampo. Bianco ricorda la calma, ordine ed è in contrapposizione con il tumulto, della tragedia del lampo. Quando c'è il lampo il tumulto del temporale non è vicino a noi. Il lampo ci da la possibilità di vedere ciò che abbiamo davanti ma con una velocità innaturale. Immagine dell'occhio-> da solo si apre e si chiude, quasi in un modo inconsapevole. Pascoli incrocia le parti per costruire, comunque, un'intero con le parti sfasate. novembre Strofe saffiche composte da 3 endecasillabi e un quinario in chiusura. Si può collegare ad "Arano" e "x agosto". 1 strofa-> dall'aria può far spuntare le gemme. Stanza luminosa, solare ma irreale. Pascoli usa tutti i sensi. Primo verso abbiamo un chiasmo. Il suo istinto e il suo spirito si sentono in primavera, sente dentro di se il profumo del biancospino. 3 pu i-> dissolvenza per lasciare che il lettore immagini. 2 strofa-> il pruno risulta essere aspro, al contrario di ciò che pensa essi sono alberi invernali che con i rami vanno a disegnare il cielo. Esatto opposto di ciò che ha detto prima. Idea di mondo vuoto e concavo, vuoto dalla presenza degli uccellini. Nel terreno ci sono delle cavità dove celano delle oscurità, che noi non conosciamo. Terreno e cielo vuoto, totale assenza di vita. 3 strofa-> stanza dedicata al suono, al silenzio descritto come mancanza di suono. Concetto di fragilità. Il gelcomino notturno La poesia si riferisci a momenti precisi e istanti della prima notte di nozze degli sposi amici del poeta. Tema dell'amore e della speranza. Non si parla di matrimonio e gli uomini vengono evocati dalla casa. Si parla della sera del giorno delle nozze, la luce della casa al piano terra è ancora accesa, si accende poi nella camera nuziale e poi si spegne.parla del concepimento che resta nascosto per un po' di tempo.protagonista la nascita della vita in generale, il miracolo intero della natura. Punto di vista: distanza. Sempre dentro il giardino della casa e il punto di vista delle piccole parti del giardino che troviamo davanti alla loro casa.parte della natura che o non si vedono o si chiudono, come per esempio il gelsomino notturno, durante il giorno.paragona con il mistero dell'amore. La stagione è la tarda primavera inizio estate. In quest'opera abbiamo vista, c'è uno stimolo nel titolo giorno/notte. Prima strofa: tramonto della giornata. In questo momento, quando si ripensa ai cari sono apparse negli arbusti delle farfalle (falene) Che potrebbero simboleggiare le anime dei morti. Seconda strofa: silenzio, la casa è personificata e si bisbiglia.pensa ai nidi del passerotti che in quel momento stanno riposando (altre case). Terza strofa: arrivano i profumi dei gelsomini aperti e quello delle fragole rosse (collegamento al concepimento). Oltre a ciò che accade in natura e nella casa. Quando la luce è ancora accesa l'erba sta crescendo continuo a vivere. L'autore delle fragole della gelsomino si propaga per tutta la notte. Ricorda l'odore della carnalità e la natura. Il lume si spegne non si spegne. La casa è silenziosa l'unico suono e l'ape che sussurro. Ape: Pascoli, un posto dove andare e mettere tutto il miele che ho raccolto e dormire. Il tema è la solitudine. Il cielo è un rettangolo chiuso e una porzione di cielo che può vedere più costellazione. le stelle non brillano ma pigolano onomatopea indiretta. Finale: speranza, i petali un poco rovinati per essere stati aperti tutta la notte ci dice che forse avvenuto il miracolo paragona l'urna che contiene delle cose sacre per proteggerle al ventre della donna che con una felicità mai provata prima sempre la sua nuova vita. Gabriele D'Annunzio Nasce nel 1863 da una famiglia borghese, studia in più importanti dell'Italia del tempo il collegio cicogna di Prato. È in nota questa sua vena poetica già partire dei 16 anni. A diciott'anni si trasferisce a Roma per studiare giornalismo e qui racconta la vita mondana si sposta poi a Napoli per sfuggire ai creditori.Gabriele D'Annunzio dice di essere pura arte cioè non avere i filtri nei limiti, le sue opere suscitavano scandalo per i contenuti avventure galanti, lusso gioielli eccetera. Incontra la più grande attrice del tempo Eleonora Duse le esperienze con lei sono elemento principale delle sue opere.è una donna che gli permette di fare il salto nei testi teatrali.diventa prima deputato dell'estrema destra e contrasta le idee democratiche e di libertà poi nel 1900 Passa sotto lo schieramento di sinistra (trasformismo). Dove mette insieme la realtà, è estetico . Si deve raccontare il superuomo e la bellezza opposto di Pirandello.è un interventista. Operazioni militari avventurose come la "beffa di Buccari" e "volo su Vienna"= l'impresa di fiume è una delle terre non restituite. Durante il fascismo, comincia costruire il Vittoriale degli italiani qui racconta sia la sua vita sia la vita dell'Italia negli anni 20 30.egli scrive poesie, in particolare, riprende Carducci e Verga, ricerca la bellezza con alcune figure retoriche e la poesia diventa meno naturale, viene criticato dalla poesia ermetica inoltre scrive molti romanzi :È importante il tema del poema paradisiaco. I versi degli anni 80 e l'estetismo La matrice decadente è evidente nella produzione in versi degli anni 80 che abbandona la linea del vitalismo pagano e rivela l'influenza profonda dei poeti decadenti francesi ed inglesi.alcune opere importanti sono Un intermezzo di rime, la chimera insiste su temi di una femminilità fatale e distruttrice. Queste opere poetiche sono il frutto della fase dell'estetismo dannunziano che si esprime nella formula il verso è tutto. La vita si sottrae alle leggi del bene del male e si sottopone solo alla legge del bello trasformandosi in opera d'arte.I versi dannunziani pertanto sono fitti di echi letterari che provengono dei poeti classici, dalla tradizione italiana, dai poeti contemporanei francesi e inglesi. L'esteta si isola dalla realtà della società borghese contemporanea in un mondo rarefatto e sublimato di pura arte e bellezza. Non ce la nuova immagine di intellettuale che si pone fuori dalla società borghese e fa rivivere una condizione di privilegio dell'artista che era propria delle epoche passate. Il piacere è la crisi estetica Presto D'Annunzio si rende conto della debolezza dell'esteta adesso non ho più la forza di opporsi alla borghesia in ascesa. Il culto della bellezza si dà sulla menzogna. Il primo romanzo scritto da D'Annunzio il piacere in cui confluisce tutta l'esperienza mondana e letteraria da lui vissuta in quel momento.al centro del romanzo si pone la figura di un esteta, Andrea Sperelli, il quale non è che un doppio di D'Annunzio stesso in cui l'autore obietta la sua crisi e la sua insoddisfazione. Andrea è un giovane aristocratico artista proveniente da una famiglia di artisti. La crisi si trova nel rapporto con una donna. L'eroe è diviso tra due immagini femminili Elena muti, la donna fatale, E Maria ferrés la donna pura che rappresenta l'occasione di un riscatto. Andrea finisce per tradire la sua menzogna con Maria ed è abbandonato da lei, restando solo con il suo vuoto e la sua sconfitta. Nei confronti di questo suo doppio D'Annunzio ostenta un atteggiamento critico facendo pronunciare dalla voce narrante duri giudizi nei suoi confronti. Nel suo impianto narrativo il romanzo risente ancora della lezione del realismo ottocentesco e del verismo. Sono evidenti le ambizioni a costruire un quadro sociale popolato da figure tipiche di aristocratici corrotti. D'Annunzio mira A creare un romanzo psicologico. La face della bonta La crisi dell'estetismo non approda immediatamente a soluzioni alternative. Al piacere succede un periodo di incerte sperimentazioni come nel Giovanni Episcopo E l'innocente.è la fase che viene definita della bontà. Essa comprende la raccolta poetica del poema paradisiaco percorsa da un desiderio di recuperare l'innocenza dell'infanzia e di ritornare alle cose semplici e agli affetti familiari. Un ritratto allo specchio Nei primi paragrafi ci troviamo di fronte il discorso interiore del personaggio in forma indiretta libera. Successivamente interviene il narratore che pronuncia espliciti giudizi sul personaggio.il narratore dunque non lascia interamente la parola ad Andrea Sperelli ma introduce la sua prospettiva per prendere da lui le distanze. Però anche Andrea è critico verso se stesso e vede dentro il proprio animo.ciò su cui si esercita l'analisi di Andrea Sperelli è il nucleo centrale dell'estetismo. Nei primi due libri del romanzo sì è presentato nell'atto di sovrapporre alla vita le sue costruzioni estetiche.ora Andrea inizia a mettere a nudo la menzogna che se cela dietro all'estetismo. Si misura qui con perfetta chiarezza come l'immagine dell'esteta entra in crisi.in realtà sappiamo che l'estetismo esercita ancora un forte fascino sullo scrittore per cui alla durezza della critica si mescola anche un vagheggiamento dell'eroe. Una fantasia " in bianco maggiore" Questo monologo sogno di Andrea Sperelli spiega come quelle fiamme che coprono i bisogni erotici della carne di cui l'Eroe parlava nel passo precedente.ritorna l'alternanza delle due prospettive, quella del narratore che descrive dall'esterno l'interiorità del personaggio e la prospettiva Del personaggio stesso.il narratore non è più distaccato è in sintonia con lui e da credito alle sue menzogne legittimandole in quanto poesia. In questo passo si possono osservare molti simboli, si vede il contrasto dei colori rosso della porpora colore della passionalità carnale e il bianco dell'ermellino colore della purezza, i gigli, la luna, la neve e il pallore di Maria. Alla fine si osserva l'immagine dei bruni capelli di Maria in opposizione al biancore dominante del romanzo che rivela la presenza della carnalità anche nella donna. Si coglie la novità della narrativa di D'Annunzio rispetto al romanzo realista e verista in quel periodo. I romanzi del superiomo La lettura di Nietzsche imprime una svolta in senso vitalistico, eroico aggressivo al pensiero di D'Annunzio. Il motivo del superuomo è infatti interpretato dallo scrittore nel senso del diritto di pochi essere eccezionali a dominare le masse ponendosi al di sopra di ogni legge morale a livello politico l'artista l'uomo assume una funzione di vate attribuendosi il compito di strappare la nazione alla sua mediocrità e di avviarla verso un futuro imperialista e colonialista. Il trionfo della morte Non propone ancora la realizzazione della figura mitica ma rappresenta una fase di transizione. L'eroe, Giorgio Aurispa è ancora un esteta. Travagliato da un'oscura malattia interiore che lo svuota delle energie vitali, Giorgio va alla ricerca di un nuovo senso della vita che permette di attingere all'equilibrio e alla pienezza. D'Annunzio cerca una nuova definizione dell'intellettuale che deve essere libero dal peso del vittimismo e della sconfitta. Un breve rientro nella sua famiglia acuisce la crisi dell'eroe perché immergersi nuovamente nel groviglio di nevrosi della vita familiare e soprattutto rivivere il conflitto col padre figura dominante ma ripugnante. La ricerca porta Giorgio a tentare di scoprire le radici de sua stirpe: insieme con la donna amata Ippolita Sanzio si ritira in un villaggio abruzzese sulle rive dell'Adriatico. Da quel mondo barbarico e primitivo l'esteta è disgustato e respinto e in quella direzione la sua ricerca fallisce. Fallisce anche la via dell'istituto religioso e la soluzione gli si affaccia nel messaggio di Nietzsche, in un'immersione nella vita in tutta la sua ancora in grado di realizzare il progetto, si oppongono le forze oscure della sua psiche che si manifestano nelle sembianze della donna Ippolita: la lussuria consuma le sue forze. Prevalgono in lui le forze negative della morte. Il suicidio di Giorgio è come il sacrificio della libertà di D'Annunzio dal peso delle problematiche negative fino a quel momento affrontate. Le vergini delle rocce Il protagonista è il nobile abruzzese Claudio Cantelmo. Egli è convinto di appartenere a una specie superiore, ben diversa dalla volgarità del popolo e della borghesia, una specie quasi divina. È quindi alla ricerca della donna adatta a generare il superuomo che guiderà l'Italia al suo destino di potenza.La ricerca di Claudio Cantelmo converge su tre nobili sorelle, Violante, Anatolia e Massimilla, figlie del principe Montaga.Si tratta di una famiglia della nobiltà borbonica, in piena decadenza. Vive isolata in un'antica villa ormai in sfacelo, nel culto ossessivo del passato, devastata dalla malattia e dalla follia. È Anatolia la compagna scelta dal protagonista. Ella, delle tre sorelle, ha la maestà e la forza interiore di una regina. La ragazza, però, non può seguire l'eroe nel suo cammino di gloria perché deve accudire la madre demente, i fratelli deboli e malati, il vecchio padre. Massimilla ha invece deciso di prendere i voti, dopo la morte prematura del suo promesso sposo. Claudio soggiace quindi al fascino della bellezza di Violante. Questa, però, inebriandosi fino allo stordimento, si sta uccidendo lentamente coi profumi. Il fuoco Il romanzo si propone come manifesto letterario del superuomo l'eroe Stelio Effrena medita una grande opera artistica che sia fusione di poesia, musica, danza e attraverso di essa vuole creare un nuovo teatro. Anche qui però forse oscure si oppongono all'eroe chiamato a destini ed essi prendono corpo in una donna Foscarina Perdita. La donna che è una grande attrice incarna la trazione dannunziana per la morte e con il suo amore nevrotico e possessivo ostacola l'eroe nella sua opera. Il romanzo si svolge nella città di Venezia raffinatissima e decrepita.si conclude con il sacrificio di Foscarina: lascerà libero Stelio allontanandosi definitivamente da lui.il romanzo doveva proseguire un ciclo il ciclo del melograno cui destino di Stelio avrebbe dovuto compiersi ma i romanzi non furono mai scritti. Forse che si forse che no Lo strumento di affermazione superomistica e quindi edito il linea con i tempi: il protagonista, Paolo Tarsis, realizza la sua volontà eroica nel volo. Riprende un discorso già avviato con il primo libro delle laudi. D'Annunzio si offre come celebratore di un simbolo della realtà moderna la macchina. Ma alla sublimazione del superuomo si oppone ancora una volta la nemica una donna ai limiti della follia, Isabella in dirami. Tuttavia l'eroe trova un inaspettata Via di liberazione: mentre cerca la morte e riassalita dal desiderio della vita e riesce a compiere davvero una grande impresa approdando sulle coste della Sardegna. Dal punto di vista formale questi romanzi confermano e potenziano l'imposizione psicologica e simbolica già emersa nel piacere. Il programma politico del superiomo Tratto dalla vergine delle rocce.il protagonista stesso Claudio Cantelmo, Ho un taglio non narrativo ma oratorio che rivela la chiara intenzione di modellare con la parola la realtà oggettiva. Il linguaggio è aulico e prezioso pieno di riferimenti e allusioni ardue e fa larghissimo uso di metafore paragoni.questa orazione del protagonista narratore mira a proporre un programma politico.il protagonista è ancora un esteta come gli eroi che lo hanno preceduto ma non è più soltanto un esteta vuole essere anche un uomo d'azione.la proposizione del programma è preceduta da una parte negativa polemica in cui Claudio dipinge la realtà sociale quinta e dopo corsi con la sua azione ed è la realtà borghese.accanto allo spirito affaristico Cantelmo vagheggia una società gerarchica e autoritaria che sappia stroncare anche con la violenza la loro danza delle Pleiadi.questo 2000 e dell'Elite privilegiata deve essere poi finalizzato ad una politica aggressiva verso l'esterno.gli intellettuali devono dare un contributo nell'instaurarsi di questo quadro politico. I poeti non devono limitarsi a rimpianto sterile del passato.i poeti non devono neppure piegarsi a servire il nuovo dominio borghese il loro compito è l'azione.la parola poetica deve essere usata come un'arma micidiale per distruggere la società borghese il protagonista nell'attesa si propone un triplice compito: portare alla perfezione I caratteri della stirpe latina incarnare la sua visione del mondo in un'opera d'arte e trasmettere le ricchezze ideali della stirpe un figlio. Il supernomo e il contesto ideologico e sociale Carlo Salinari pubblica un volume che ha segnato un momento essenziale nella definizione del decadentismo italiano mettendo in luce il valore mentre prima si tendeva a dare un'immagine negativa.il critico si rifà a presupposti metodologici marxisti che collegano le forme della conoscenza alle strutture economiche sociali. Salinari sottolinea come l'idea del superuomo non sia un capriccio, un'astrazione intellettualistica che abbia origine del suono nella psicologia individuale di D'Annunzio, come molti hanno creduto ma abbia le sue radici in un preciso terreno storico che a loro volta si inseriscono all'interno di una data situazione sociale ed economica. L'aereo e la statua antica La nuova collocazione del poeta vate nei confronti dei simboli della realtà industriale moderno è ormai definitiva. Il manifesto dei futuristi aveva teorizzato in forme polemiche il passato e aveva invitato i poeti a cantare la realtà moderna in particolare la nuova bellezza della macchina. D'Annunzio colloca la celebrazione dell'aereo all'interno della sua ideologia superomistica incentrandola Sul culto della forza dell'azione della tensione verso una vita superiore. Esaltazione è indirizzata a sottolineare la forza dell'uomo per effetto della macchina.però vi è anche la volontà di presentare la macchina come ordigno di guerra e questa volontà non è espressa esplicitamente ma attraverso metafore paragoni. La macchina è trasfigurata mediante i continui rimandi al mito e alla storia. Innanzitutto il volo richiama il mito di dedalo e Icaro poi il rischio di morte paragonato alla maga Circe, Le gare aeree sono paragonate alle olimpiadi dell'Ellade antica e il nome stesso della macchina dell'eroe classico amico Ardea il nome dell'arce italica di Turno. Questa serie di rimandi mitici e storici risponde alla volontà di conferire dignità sublime all'oggetto nuovo. Il linguaggio aulico usato per esaltare la macchina. La macchina viene definita per due volte mostro per riprendere quanto aveva detto Carducci per indicare il treno. E lo stesso tentativo messo in atto dei futuristi ma da diverse prospettive. Si fa riferimento alla statua della Vittoria che sorge sulla colonna romana nel mezzo di un campo di gara. È il resistibile la tentazione di vedere un allusione al futurismo ma D'Annunzio non antepone la bellezza della macchina quella della statua, al contrario per lui moderno antico sono perfettamente pari in dignità e bellezza. Per D'Annunzio il passato non deve essere certo spazzato via come pretendono i futuristi, deve essere fatto rivivere nella sua pienezza perché su di esso si modella il futuro .Se i futuristi dichiaro di voler distruggere i musei per D'Annunzio invece il museo è triste solo perché è dimenticato. Le opere drammatiche La concezione superomistica a un peso determinante nell'approdo di D'Annunzio al teatro, più offre al poeta vate un efficace strumento di diffusione di idee presso un vasto pubblico.rifiutando le forme borghesi realistiche del dramma contemporaneo lo scrittore elabora un teatro di poesia che trasfigura la realtà moderna oppure trae spunto da argomenti della storia e del mito classico. Le landi L'approdo dell'ideologia superomistica coincide con la progettazione di vaste e ambiziose costruzioni letterarie che hanno il compito di diffondere il verbo del vate.così D'Annunzio disegna cicli di romanzi che però non porta a termine.nel campo della lirica vuole affidare la summa della sua visione a sette libri di laudi del cielo del mare della terra e degli eroi. Nel 1903 erano terminati e pubblicati i primi tre: Maia, Elettra, Alcyone anche questa costruzione rimane incompiuta. Un quarto libro Merope viene messo insieme nel 1912 e postumo fu aggiunto un quinto libro Asterope. maia Il Primo libro, Maia Non è una raccolta di liriche ma un lungo poema unitario di oltre 8000 versi. D'Annunzio non segue più gli schemi della metrica tradizionale ma adotta il verso libero. Il poema è la trasfigurazione mitica di un viaggio in Grecia realmente compiuto da D'Annunzio nel 1895. Il viaggio nell'Ellade e l'immersione in un passato mitico alla ricerca di un vivere sublime divino all'insegna della forza e della bellezza. Dopo questa iniziazione il protagonista si immerge nella realtà moderna nelle città delle metropoli industriali orrende. Il poeta arriva ad inneggiare ad aspetti tipici della modernità quali il capitale, la finanza internazionale, i capitani d'industria e le macchine poiché esse racchiudono in sé possenti energie che possono essere indirizzati Fini eroici ed imperiali. una svolta radicale È questo l'ultima tappa della ricerca di un ruolo dell'intellettuale all'interno della civiltà borghese moderna che era iniziata con la crisi dell'esteta e la scoperta del mito superomistica. D'Annunzio aveva affidato all'intellettuale superuomo il compito di intervenire nella realtà aprendo la strada a una nuova Elite aristocratica e facendo rivivere la bellezza e l'eroismo del passato.ora con Maya, D'Annunzio scopre una segreta bellezza, L'epica delle grandi imprese industriali finanziari,l'orrida grandezza delle macchine delle masse sterminate nelle metropoli immense, la forza travolgente ma grandiosa del capitalismo. Ma così dietro a questa celebrazione dell'epica eroica della modernità è facile intravedere la paura e l'orrore del letterato umanista. L'originalità di D'Annunzio consiste nel fatto che egli non si chiude a contemplare la propria impotenza ma reagisce costruendo sogni di onnipotenza. Invece di fuggire esorcizza la paura e l'orrore. In tal modo l'esteta può passare dal suo atteggiamento di rifiuto della borghesia alla posizione di cantore entusiasta della realtà moderna. Elettra Nel Secondo libro, Elettra, l'impianto mitico e le ambizioni filosofiche Lasciano il posto all'oratoria della propaganda politica diretta. La struttura ideologica del libro ricalca quella di Maya. Anche qui vi è un polo positivo rappresentato da un futuro di gloria e bellezza che si contrappone ad un negativo un presente da riscattare. Una parte del volume è costituita dalla serie delle liriche sulle città del silenzio. Sono le antiche città italiane ora lasciate ai margini della vita moderna che conservano il ricordo di un passato di grandezza guerriera. Costante anche la celebrazione della romanità in chiave eroica che si fonde con quella del Risorgimento.il terzo libro delle laudi è alcyone. Alcyone Il terzo libro delle laudi sembra molto lontano dagli altri due. Al discorso politico si sostituisce il tema lirico della fusione Panic a con la natura, è un atteggiamento di evasione e contemplazione. Il libro, comprende 88 componimenti, è come il diario ideale di una vacanza estiva.le liriche sono scritte in un arco di tempo di quattro anni fra il 1899 e il 1903 e sono state successivamente ordinate in un disegno organico.la stagione estiva è vista come la più propizia a consentire la pienezza vitalistica. Alcyone È la raccolta poetica che è stata più celebrata dalla critica. Significato In realtà Alcyone si inserisce nel disegno ideologico complessivo delle laudi. L'esperienza cantata dal poeta non è che una manifestazione del superomismo: solo al superuomo è concesso di transumanare, di stare a contatto con la natura, attingendo ad una vita superiore.solo la parola magica del poeta superuomo può cogliere ed esprimere l'armonia segreta della natura e raggiungere l'essenza misteriosa delle cose. I pastori Parla Della transumanza. Il tema dell'acqua è fondamentale. In realtà i protagonisti non sono i pastori e ma gli animali. Descrive il gregge che cammina. L'idea del fiume di pecore che cammina in silenzio. È formata da quattro strofe di endecasillabi più il finale. Prima strofa dal momento dell'anno ci fa capire che è un'azione ciclica. Viene raccontata la transumanza, prima con la preparazione. L'incontro con il mare viene descritto come il miracolo del panteismo.il bianco del Manto della pecora si confonde con il colore della sabbia.sta immaginando ciò che accade.si sente parte di un mondo che ha voluto lasciare. Costante analogia tra il mare i pascoli. Seconda strofa = prima di partire devono svolgere alcuni riti. I pastori bevono molto per portarsi dentro il sapore dell'acqua della loro terra natia. Tema del dovere lasciare la causa contro la propria volontà.verga d'avellano = il bastone di nocciolo su cui si poggiano durante il cammino e con cui guidano le greggi, simbolo del potere e di guida delle pecore. Terza strofa descrizione Del movimento.tema dell'assenza del suono, silenzio lentezza. D'Annunzio guarda questo gregge che si sposta dall'alto, come se fosse ancora sulla montagna.il gregge dal punto di vista religioso paragonato alla comunità. Religiosità ancora antica. Quarta strofa= arriva il gregge che costeggia il mare.è avvenuto questo miracolo, ovvero la transumanza, ma intorno nulla è cambiato. I greggi lentamente arrivano alla meta.gli animali scendono seguendo il fiume: verso 20, costruito con due onomatopee-> isciaquio- rumore delle onde che arrivano sulla spiaggia. Calpestio= rumore delle zampette delle pecore a contatto con l'acqua. Dolci rumori= Sinestesia è un simbolo, quello che Per gli altri è solo un rumore per lui ha un non so che di dolce perché è un evocatore di ricordi dolci. Commento= tema della rimembranza e malinconia."che peccato che lui non sia lì con i pastori". La sera fiesolana La poesia è ambientata nella campagna di Fiesole e si racconta di una sera di inizio estate dopo che ha smesso di piovere: tutto si concentra sulla descrizione della natura, dei suoi suoni e profumi. Divisa in 3 strofe che rappresentano 3 momenti della sera( tardo pomeriggio, sera e notte) si percepisce la presenza di due figure: -una maschile, uomo che coglie le foglie di gelso -una femminile, amante del poeta a cui è dedicata l'opera Dopo ogni 14 versi vi è una ripresa di 3 versi, che inizia con l'espressione "laudata si", derivante dal cantico delle creature di San Francesco. 1 strofa= apparizione della luna Ha come immagine centrale il sorgere della luna che assume il valore di un'apparizione di una divinità. -> se la luna ha qualcosa di divino solo la parola del poeta può evocarla. Non viene descritto il sorgere effettivo ma l'attimo che precede il sorgere della luna. La luna distende davanti a se un velo luminoso come se fosse in un sogno, vengono descritte le sensazioni tattili-> il velo argentato della luna è assimilato al gelo notturno-> si associa all'idea di liquidità= campagna “ beve" il velo, che diviene fonte di pace-> motivo ripreso nei 3 versi della ripresa- prima lauda: al centro c'è una figurazione mitica, la sera è personificata in una divinità femminile. Il carattere religioso rimanda ad una religiosità francescana. Il viso di perla della sera riprende il motivo della luce lunata. 2 strofa= partitura musicale La parola diventa musica, diviene puro suono grazie alla modulazione degli accenti e delle rime. L'autore si concentra sui particolari della natura, grano, alberi, colline e come cambiano durante la caduta della pioggia e il cambiamento di stagione (primavera-> estate) La strofa con l'immagine religiosa degli ulivi, definiti fratelli -le foglie danno colore ai pallidi ulivi -simbolo di santità Seconda lauda= ha un ca ere co trastante e affronta un tema diverso. Il protagonista è il profumo della sera. 3 strofa sensualità panica Il tema centrale è quello amoroso. D'Annunzio si fa il poeta vate ed evoca immagini fantastiche dei paesi remoti. Crea una situazione in cui le parole servono ad evocare. importante la trasfigurazione delle colline in labbra, chiuse da un divieto ma ansiose di rivelare il segreto della vita gioiosa e della bellezza. Mistero della natura a cui l'autore si abbandona e che verrà rivelato nella "pioggia nel pineto". • Nella terza lauda vi è il passaggio dalla sera alla notte, definita pura in quanto il cielo è limpido e sereno. La pioggia nee pineto Poesia composta nell'estate del 1902/1903. L'ambientazione è la Marina di Pisa e la destinataria è Eleonora Duse. Formata da 4 strofe di 32 versi liberi con rime irregolari e assonanze. Il poeta immagina e descrive una passeggiata con la sua donna amata in una pineta nel mese di giugno. Inizia la passeggiata dentro la natura, si avverte l'unione tra essa è l'uomo->panismo, diventare un tutt'uno con la natura. Identificazione tra uomo e natura avviene attraverso le metamorfosi (cambiamenti)-> l'uomo si trasforma lentamente in un elemento della natura. Riprende il tema della metamorfosi classica. Solo il superuomo riesce a trascendere la realtà-> si eleva al di sopra del mondo umano. Transumare= momento in cui il superuomo diventa un tutt'uno con la natura. Significa sopra l'uomo, ovvero elevarsi al di sopra della dimensione umana. • la lirica comincia con un'imperativo, il poeta dice alla donna di tacere All'entrata della pineta si sentono i rumori che produce la natura. All'improvviso comincia a piovere. • D'Annunzio dice alla donna di ascoltare la pioggia-> elemento naturale che turba l'equilibrio. D'Annunzio descrive ad Hermione (Eleonora Duse) dove piove. Hermione era, nella mitologia greca, figlia di Elena e Menelao. Piove sulle Temerici, pini,mirti,ginestre e sui loro volti silvani-> Silva= bosco, sulle mani nude, sui vestiti e sulle loro spensieratezze Volti silvani-> il processo di metamorfosi sta iniziando e i loro volti stanno diventando elementi della natura. Favola bella che li ha delusi (amore)-> relazione amorosa paragonata ad una favola, l'amore illude le persone. Inizia la musicalità -> data dalla pioggia sulle diverse foglie di forme diverse che fanno rumori diversi. intervengono i versi degli animali -> cicale. D'Annunzio dice ad Hermione di ascoltarle. Metamorfosi: Sono immersi nello spirito silvano (naturale) Il volto di Hermione sembra essere sbalordito per la pioggia, i suoi capelli profumano come ginestre D'Annunzio la invita ad ascoltare il verso delle rane che viene dal fondo del pineto. • Piove sulle ciglia di Hermione e sembra che pianga di piacere perché immersa in questo paesaggio. Hermione sta acquistando fattezze naturali (diventa verde). Sembra uscire da una corteccia di un albero (= ninfa dei boschi). Camminano senza meta tra la pineta e la vegetazione si impiglia tra i corpi (caviglia e ginocchia) Gli elementi del corpo che assumono fattezze degli elementi naturali sono: vita profumata Cuore come pesca ancora acerba Occhi paragonati alle sorgenti naturali • Identi sono mandorle acerbe ● Mentre avviene la metamorfosi, la pioggia continua a scendere purifcandoli dalle scorie del mondo umano.