Il Decadentismo e Giovanni Pascoli: Analisi de "Il Gelsomino Notturno"
Il Decadentismo periodo storico si manifesta pienamente nell'opera di Giovanni Pascoli, in particolare nella sua raccolta "Canti di Castelvecchio" del 1903. La poesia "Il Gelsomino Notturno" rappresenta uno dei massimi esempi delle caratteristiche del Decadentismo nella letteratura italiana, dove simbolismo e suggestione si fondono in un'unica espressione artistica.
Definizione: Il Decadentismo significato letterario si esprime attraverso la tecnica della correlazione oggettiva, dove elementi naturali diventano simboli di stati d'animo e significati più profondi.
La composizione si inserisce nel contesto delle tre principali raccolte pascoliane: Myricae, Canti di Castelvecchio e Poemetti. Nonostante la pubblicazione in momenti diversi, Pascoli lavorava simultaneamente su questi testi, utilizzando tre scrivanie distinte per la poesia lirica, la poesia classica e la critica dantesca, dimostrando una metodologia di lavoro sistematica e multiforme.
La struttura metrica del "Gelsomino Notturno" rivela la maestria tecnica di Pascoli: sei quartine con schema rimico ABAB, costruite su novenari che alternano accenti in posizioni diverse, creando un ritmo che accompagna il significato simbolico del testo. Ogni quartina è divisa in due distici, con una precisa disposizione degli accenti che crea un contrasto ritmico tra la prima e la seconda parte della strofa.
Evidenza: I temi della poesia pascoliana si manifestano attraverso un parallelismo tra il ciclo naturale della fecondazione e l'atto nuziale, utilizzando una struttura circolare che si apre e si chiude con l'immagine del fiore.