Dalla Lirica Provenzale alla Scuola Siciliana
Tutto inizia nella Francia meridionale tra l'XI e XIII secolo con la lirica provenzale. I trovatori (che significa letteralmente "comporre") cantavano le loro poesie accompagnandole con strumenti a corda, usando due stili: il trobar clus (più duro) e il trobar leu (più dolce).
Il tema centrale era l'amore platonico - un amore struggente verso donne sposate di nobili origini, alle quali venivano dati nomi fittizi chiamati sehnal. Non c'era molta originalità: sempre cavalieri che si innamoravano di nobildonne e innamorati costretti a salutarsi al tramonto.
Quando Papa Innocenzo III scatenò una crociata contro gli albigesi, la lingua d'oc scomparve e i giullari dovettero emigrare. Molti arrivarono in Sicilia, dove Federico II di Svevia creò la prima scuola poetica italiana.
Curiosità: Federico II conosceva tedesco, francese, arabo, greco e latino - un vero poliglotta!
Federico fondò la scuola poetica siciliana usando solo funzionari, avvocati e notai come poeti. L'amore qui non era più simile al rapporto vassallo-padrone, ma rifletteva il potere accentrato dell'imperatore. Jacopo da Lentini, considerato l'inventore del sonetto, sosteneva che l'amore nascesse dagli occhi per poi raggiungere il cuore.