La Tensione tra Modernità e Autenticità nell'Opera di Pirandello
La narrativa di Pirandello si distingue per la sua profonda esplorazione del conflitto tra la modernità e il bisogno di autenticità dell'essere umano. Nelle sue opere, l'autore sviluppa una critica penetrante della società industrializzata, evidenziando come la vita moderna abbia portato a un'esistenza sempre più meccanizzata e alienante. Questo tema emerge con particolare forza nelle novelle degli anni '30, dove la ricerca di autenticità diventa il fulcro narrativo centrale.
Definizione: L'alienazione nella visione pirandelliana rappresenta la perdita di contatto con la propria natura autentica, causata dalla meccanizzazione della vita moderna.
Nelle novelle come "I piedi nell'erba" 1934, Pirandello propone due vie di fuga dalla modernità alienante: il ritorno alla natura e la regressione all'infanzia. Questi elementi non sono semplici espedienti narrativi, ma rappresentano una vera e propria filosofia di vita, dove la semplicità e la spontaneità diventano antidoti alla complessità della vita moderna. La natura, in particolare, assume il ruolo di rifugio spirituale, un luogo dove l'uomo può ritrovare la propria essenza più autentica.
Il surreale diventa un altro strumento narrativo fondamentale, come si evidenzia nella novella "C'è qualcuno che ride" 1934. In questi racconti, Pirandello utilizza elementi fantastici e situazioni paradossali per sottolineare l'assurdità della condizione umana nella società moderna. Il riso, elemento ricorrente, non è mai liberatorio ma diventa espressione di un disagio profondo, una forma di resistenza all'omologazione sociale.