Il Decadentismo rappresenta un movimento culturale e letterario che si sviluppò in Europa tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, con particolare rilevanza in Francia e Italia.
Il movimento nasce come reazione al Positivismo e al Naturalismo, caratterizzandosi per un profondo senso di crisi esistenziale e il rifiuto dei valori borghesi. Charles Baudelaire, considerato il precursore del Decadentismo francese, con la sua opera "Les Fleurs du Mal" introduce temi fondamentali come lo spleen, la corrispondenza tra realtà sensibile e spirituale, e la figura del poeta maledetto. La sua poetica influenza profondamente gli autori successivi, tra cui i simbolisti francesi e i poeti decadenti italiani.
In Italia, il Decadentismo si manifesta inizialmente attraverso la Scapigliatura, movimento di rottura rappresentato da autori come Emilio Praga. Il movimento si evolve poi con figure di spicco come Gabriele D'Annunzio e Giovanni Pascoli, che sviluppano temi caratteristici quali l'estetismo, il superomismo, il simbolismo e il fonosimbolismo. Il periodo storico del Decadentismo coincide con profondi cambiamenti sociali e culturali: la crisi dei valori tradizionali, l'industrializzazione, le nuove scoperte scientifiche e filosofiche contribuiscono a creare un clima di incertezza e disagio esistenziale. Le caratteristiche del Decadentismo includono l'importanza data alla dimensione irrazionale dell'esistenza, la ricerca di sensazioni rare e raffinate, l'uso di un linguaggio evocativo e musicale, e una visione del poeta come veggente capace di cogliere le corrispondenze nascoste della realtà. Questo movimento si distingue nettamente dal Verismo, rappresentando una svolta fondamentale nella letteratura europea moderna.