Leopardi si dichiara autore classico ma è un autore romantico inconsapevole. Nasce a Recanati, una città poco attiva e in un contesto famigliare freddo che lo spinge a voler "scappare", fuggire. Studia nella biblioteca di casa e non frequenta una scuola pubblica. La causa del pessimismo leopardiano è la Natura Matrigna che prova piacere nella sofferenza degli uomini. Scrive per lo più opere liriche soggettive che hanno come tematiche principali le sofferenze e le illusioni degli uomini. La letteratura serve lui per consolare il suo animo di fronte alle sofferenze a cui l'uomo è destinato. È quasi completamente assente un collegamento con la politica. Vede la felicità solo nel ricordo passato o nella speranza del futuro. È ateo, per lui la religione è una menzogna e non esiste nessun Dio che salverà gli uomini dal dolore. Nella letteratura, fantasia e immaginazione sono presenti e gli uomini sono destinati a soffrire, possono solo unirsi per solidarietà.
Manzoni
Manzoni si dichiara autore distaccato dal classicismo ed è un autore romantico consapevole. Nasce a Milano, città attiva e principale centro illuminista italiano, in una famiglia relativamente serena grazie alla quale studierà in un collegio milanese. La causa del pessimismo manzoniano sono gli uomini stessi, unici fautori del loro destino. Scrive per lo più opere in prosa (romanzi) oggettive che trattano di tematiche storiche (vero storico morale e poetico). La letteratura ha per lui una valenza civile, deve essere utile alla società per un progresso civile e sociale. Per lui la politica è importantissima, spesso si occupa di trattare eventi politici anche a lui contemporanei (Colonna Infame). Vede la felicità nella fede, convertitosi al cristianesimo, vede in Dio la possibilità di salvezza per gli uomini che, anche se innocenti, sono soggetti al dolore. Nella letteratura, la verità è l'elemento centrale e la sofferenza degli uomini serve solo per poter imparare a raggiungere la salvezza divina (sofferenza provvidenziale).
Analogie e differenze tra Leopardi e Manzoni
Entrambi conobbero l'illuminismo e vissero durante il Romanticismo, di cui furono principali esponenti in Italia. Entrambi condividevano una visione pessimista della vita sofferente degli uomini, seppur in modo differente. Entrambi composero sia opere in prosa che in lirica e per entrambi la realtà è una dimensione di sofferenza e negatività per gli uomini. Entrambi furono autori romantici, seppur Manzoni fu più convinto del suo romanticismo rispetto a Leopardi. Entrambi nella propria produzione artistica portarono un'innovazione letteraria, Manzoni ad esempio diede vita al genere del romanzo in Italia, mentre Leopardi ad esempio distrusse la metrica perfetta del sonetto e fu portatore di un nuovo tipo di poetica (poetica del vago).
Romanticismo italiano
Il Romanticismo italiano è un periodo di grande effervescenza culturale e artistica che attraversa gli anni tra la fine del Settecento e l'inizio del Nuovo Ottocento. Questo movimento si caratterizza per la valorizzazione dell'individualità, l'idealizzazione del passato, una visione pessimistica della realtà, la ricerca della libertà artistica e un grande interesse per le emozioni. Gli autori romantici italiani, come Leopardi e Manzoni, si ispirarono all'atmosfera del Romanticismo europeo e contribuirono in modo significativo alla letteratura e alla cultura del loro tempo. La poesia, la prosa e l'arte furono influenzate dal Romanticismo, con una marcata tendenza al soggettivismo, all'esaltazione della natura e alla provocazione delle emozioni. Questo movimento segnò una svolta nel panorama culturale italiano, influenzando anche le correnti artistiche e filosofiche del tempo.
Conclusioni
Le differenze tra Manzoni e Leopardi sono evidenti, nonostante siano entrambi considerati autori romantici. Mentre Leopardi manifesta un pessimismo radicale e una visione nichilistica della vita, Manzoni attribuisce un significato alla sofferenza umana per mezzo della fede e della storia. Tuttavia, entrambi gli autori condividono alcuni tratti distintivi del Romanticismo italiano, come la valorizzazione delle emozioni, la ricerca della libertà artistica e una visione critica della realtà. Questi due autori, pur differenziandosi per i rispettivi approcci alla sofferenza umana, hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo della letteratura e della cultura italiana del XIX secolo.