La vita ribelle di Baudelaire
Nato a Parigi nel 1821, Baudelaire ha sempre vissuto contro le convenzioni sociali. Espulso dal collegio per la sua condotta ribelle, decide di dedicarsi completamente alla letteratura, conducendo una vita bohémien piena di eccessi.
Dopo aver dilapidato il patrimonio familiare, tenta un viaggio in India alla ricerca dell'esotismo, ma torna presto a Parigi. Qui diventa critico d'arte e giornalista, vivendo una relazione tormentata con Jeanne Duval che influenzerà profondamente la sua poesia.
Nel 1857 pubblica "I fiori del male", la sua opera più importante, per la quale viene condannato per immoralità. L'opera raccoglie 126 poesie divise in 6 sezioni tematiche, che rappresentano un ideale percorso dello spirito umano.
Il concetto di Spleen diventa centrale nel suo pensiero: questa malinconia nera paralizza gli intellettuali che non hanno più un posto nel mondo moderno. Il poeta non è più importante nella società industrializzata, e l'arte diventa "artificio" in un mondo che ha perso la sua dimensione poetica.
💡 Ricorda: Lo "spleen" non è semplice tristezza, ma una condizione esistenziale profonda che riflette il disagio dell'uomo moderno nella città industriale.