L'incontro con Virgilio
Mentre Dante sta tornando verso la selva sconfitto, nella penombra dell'alba intravede una figura misteriosa. Spaventato, chiede se sia un uomo vivo o l'anima di un morto. La risposta che riceve cambierà tutto: è Virgilio, il più grande poeta latino!
Virgilio si presenta raccontando di essere nato a Mantova da genitori lombardi e di aver vissuto ai tempi di Cesare e Augusto. È l'autore dell'Eneide, il poema che narra le gesta di Enea. Rimprovera dolcemente Dante per essere scivolato verso il male della selva invece di scalare il colle della felicità.
> Importante: Virgilio rappresenta la ragione umana e la poesia classica - per questo può guidare Dante solo fino al Paradiso terrestre.
Dante risponde con enorme ammirazione, definendo Virgilio il suo maestro e modello poetico. Gli spiega che è la lupa a sbarrargli la strada e lo supplica di aiutarlo a superarla.
Il viaggio attraverso i tre regni
Virgilio ha cattive notizie: la lupa è troppo pericolosa e malefica per essere affrontata direttamente. Però profetizza l'arrivo di un misterioso "veltro" (cane da caccia) che ucciderà la bestia e la rimanderà all'Inferno. Questo salvatore non sarà interessato ai beni materiali ma solo a quelli spirituali.
La soluzione per Dante è intraprendere un viaggio straordinario attraverso i tre regni dell'Oltretomba. Virgilio lo guiderà prima nell'Inferno, dove sentirà le grida dei dannati, poi nel Purgatorio, dove vedrà le anime che espiano felicemente i loro peccati.
Per il Paradiso però servirà un'altra guida: Beatrice. Virgilio, essendo vissuto prima del Cristianesimo, non può entrare nel regno dei cieli. Dante accetta entusiasta questo viaggio incredibile e segue Virgilio che inizia a muoversi.