Il Racconto del Conte Ugolino
Immagina di essere davanti a una delle scene più drammatiche della letteratura italiana. Il conte Ugolino della Gherardesca smette di mordere il cranio dell'arcivescovo Ruggieri per raccontare a Dante la sua terribile storia.
Ugolino era un nobile pisano tradito proprio da Ruggieri, che lo fece imprigionare nella Torre della Muda (poi chiamata Torre della Fame) insieme ai suoi quattro figli. Una notte, il conte fece un sogno premonitore: si vide come un lupo con i suoi piccoli, braccato dalle cagne guidate da Ruggieri-cacciatore.
Il giorno dopo il sogno si trasformò in realtà. I prigionieri sentirono inchiodare la porta della torre e capirono che sarebbero morti di fame. Uno dopo l'altro, nei giorni seguenti, i quattro figli morirono davanti agli occhi del padre impotente. Gaddo, Uguccione, il Brigata e Anselmuccio persero la vita tra il quarto e il sesto giorno.
💡 Nota bene: Il finale del racconto di Ugolino ("Poscia, più che 'l dolor, poté 'l digiuno") è uno dei versi più discussi della Commedia. Dante lascia volutamente ambiguo se Ugolino sia ricorso al cannibalismo.
Dante conclude questa sezione con una feroce invettiva contro Pisa, definendola "vituperio de le genti" e augurandosi che le isole vicine si muovano per annegare la città colpevole di aver ucciso quattro innocenti.