Il "5 Maggio": analisi di un capolavoro
Scritto in una sola notte dopo aver saputo della morte di Napoleone, il "5 Maggio" è considerato uno dei capolavori della lirica italiana. L'ode inizia con il celebre "Ei fu" - due parole che annunciano la morte dell'imperatore e lasciano il mondo attonito.
Manzoni costruisce tutto il componimento su una serie di contrasti: l'immobilità della morte contro il dinamismo della vita di Napoleone, la gloria terrena contro l'eternità, il potere contro la solitudine dell'esilio. Il poeta aveva taciuto quando Napoleone era al potere, evitando sia gli elogi servili che gli insulti vili.
La parte centrale ripercorre le imprese napoleoniche con immagini che evocano rapidità e vastità: "Dall'Alpi alle Piramidi, Dal Manzanarre al Reno". Poi arriva il contrasto drammatico dell'esilio a Sant'Elena, dove l'ex imperatore è tormentato dai ricordi del passato glorioso.
Ma il vero messaggio dell'ode sta nella conclusione: la fede cristiana offre l'unica vera redenzione. Dio, "che atterra e suscita, che affanna e che consola", ha posto accanto a Napoleone la possibilità di salvezza eterna.
Punto chiave: A differenza di Foscolo, che celebra la gloria eterna degli eroi, Manzoni svaluta la grandezza terrena per esaltare la dimensione spirituale e la misericordia divina.