Le tre versioni de "I Promessi Sposi"
Manzoni non scrisse il suo capolavoro in una volta sola, ma lo riscrisse tre volte! Nel 1821 iniziò la prima versione chiamata "Fermo e Lucia", ambientata nella Milano del 1630 durante la peste e la dominazione spagnola. Scelse questo periodo storico per fare confronti con la sua epoca, quando la Lombardia era dominata dagli austriaci.
La seconda versione, chiamata edizione Ventisettana (1827), fu una vera rivoluzione. Manzoni cambiò l'ordine dei capitoli e soprattutto inventò una nuova lingua: il "toscano vivo". Questo perché la lingua letteraria era troppo difficile per il popolo, mentre quella popolare non andava bene per un romanzo importante.
L'ultima versione, l'edizione Quarantana (1840), è quella definitiva che studiamo oggi. Per scriverla, Manzoni andò a Firenze a studiare come parlavano davvero i toscani. Questa edizione aveva anche le illustrazioni di Francesco Gonin, rendendolo il primo romanzo illustrato italiano!
Perché è importante: Manzoni risolse il problema della lingua italiana creando uno stile che poteva essere capito da tutti, dal nord al sud del paese.