La fisica e l'etica epicurea
La fisica epicurea è materialistica e meccanicistica, basata sulla teoria degli atomi. Epicuro elimina ogni elemento soprannaturale, sostenendo che tutto nell'universo è costituito da corpi che si muovono nel vuoto. La nascita e la morte non sono altro che aggregazione e disgregazione di atomi, seguendo il principio che "nulla viene dal nulla".
Una delle innovazioni più significative rispetto alla fisica di Democrito è l'introduzione del clinamen, una deviazione casuale degli atomi dalla loro traiettoria rettilinea. Questa deviazione spontanea rompe il determinismo e crea lo spazio per la libertà umana. Gli dei, secondo Epicuro, esistono ma vivono in perfetta beatitudine negli spazi vuoti tra i mondi, senza interessarsi alle vicende umane.
L'etica epicurea si fonda sul principio che la felicità coincide con il piacere, inteso non come godimento sfrenato ma come assenza di dolore. Epicuro distingue tra piaceri stabili (catastematici) e piaceri in movimento (cinetici), considerando i primi superiori. La vera felicità consiste nell'aponia (assenza di dolore fisico) e nell'atarassia (assenza di turbamento interiore).
🔑 Concetto chiave: La teoria dei bisogni di Epicuro li classifica in tre categorie: naturali e necessari, naturali ma non necessari, non naturali e non necessari. Il saggio soddisfa solo i primi, evitando desideri superflui che creano più dolore che piacere.
Contrariamente agli stereotipi, l'epicureismo non promuove l'edonismo sfrenato, ma una vita moderata guidata dalla saggezza. Il saggio epicureo non commette ingiustizie, anche se potesse farlo impunemente, perché vuole mantenere la propria serenità interiore. Inoltre, sebbene riconosca i vantaggi della vita sociale, consiglia di rimanere lontano dalla politica, considerata fonte di turbamento.