Essere ed Esistere: I Tre Stadi dell'Esistenza
Kierkegaard distingue tra "essere" (astratto, universale, metafisico) ed "esistere" (concreto, temporale, spaziale). L'individuo singolo è imperfetto proprio perché possiede esistenza, che è più di una semplice possibilità astratta.
Contrariamente a Hegel - per cui il singolo ha senso solo dentro l'universale - Kierkegaard rovescia: l'individuo è unico e separato dall'universale, si realizza attraverso l'impegno esistenziale e la relazione personale con Dio.
I tre stadi dell'esistenza non sono sequenziali né paragonabili. Lo stadio estetico è legato ai sensi: come Don Giovanni, si cerca il piacere immediato vivendo solo per sé. L'individuo estetico trasforma tutto in spettacolo per evitare la noia - il massimo del vuoto.
Lo stadio etico si basa su legami familiari e responsabilità sociali. Wilhelm rappresenta la persona corretta che si sposa, ha famiglia e vive in modo esemplare. Ma questo può degenerare in arroganza: credere di essere autosufficienti e in credito con la vita.
Attenzione: I tre stadi sono modi diversi di esistere, non una progressione evolutiva.