Le Confessioni: Memoria e Tempo
Le Confessioni sono un capolavoro di introspezione che inaugura il genere autobiografico. Agostino compie una "discesa dell'anima in se stessa" per trovare Dio non fuori nel cosmo, ma dentro di sé: "Dio è interior intimo meo" (più intimo a me di me stesso).
La sua analisi del tempo è rivoluzionaria e anticipa intuizioni moderne. Contro Aristotele (che vede il tempo come misura del movimento esterno), Agostino lo definisce "distensio animi" (distensione dell'anima). Il tempo è soggettivo: ognuno lo vive diversamente.
La sua analisi è psicologicamente acuta: il passato non esiste se non come memoria, il futuro è solo attesa, il presente è un punto che scorre continuamente. Quello che chiamiamo "tempo" è in realtà il modo in cui l'anima elabora memoria (passato), attenzione (presente) e aspettativa (futuro).
Questa tripartizione non è casuale: riflette la Trinità divina. L'uomo è "imago Dei" (immagine di Dio) proprio in questa struttura trinitaria dell'anima: memoria, intelletto, volontà corrispondono a Padre, Figlio, Spirito Santo.
Agostino conclude che "il mio peso è il mio amore": siamo ciò che amiamo, e la nostra collocazione esistenziale dipende dalla capacità di amare.
💡 Idea geniale: Il tempo non è una realtà esterna che ci contiene, ma il modo in cui la nostra anima esperisce la realtà!