Il Criticismo kantiano rappresenta una delle più importanti rivoluzioni filosofiche della storia del pensiero occidentale.
La filosofia di Kant si basa sulla celebre Rivoluzione copernicana, che sposta l'attenzione dall'oggetto al soggetto della conoscenza. Nel suo sistema filosofico, Kant analizza i limiti e le possibilità della ragione umana attraverso le sue tre critiche fondamentali: la Critica della Ragion Pura, la Critica della Ragion Pratica e la Critica del Giudizio. La Filosofia del limite Kant stabilisce che la conoscenza umana è possibile solo entro i confini dell'esperienza sensibile, mentre le realtà metafisiche (come Dio, l'anima e il mondo) rimangono inconoscibili in sé.
Particolarmente rilevante è l'opera "Per la pace perpetua", dove Kant delinea le condizioni necessarie per raggiungere una pace duratura tra le nazioni. Gli articoli definitivi per la pace perpetua stabiliscono che ogni Stato deve avere una costituzione repubblicana, che il diritto internazionale deve fondarsi su una federazione di Stati liberi e che deve esistere un diritto cosmopolitico basato sull'ospitalità universale. Le tre massime di Kant - pensa da te stesso, pensa mettendoti al posto degli altri, pensa in modo conseguente - rappresentano i principi fondamentali del suo pensiero etico. Il filosofo tedesco sviluppa anche una teoria morale basata sull'imperativo categorico, secondo cui dobbiamo agire solo secondo quella massima che possiamo volere che diventi legge universale. Questo complesso sistema filosofico, noto come Criticismo kantiano, ha profondamente influenzato il pensiero moderno e continua a essere oggetto di studio e riflessione nel dibattito filosofico contemporaneo.