Parmenide e l'essere immutabile
Parmenide di Elea rappresenta la rivoluzione più radicale del pensiero antico: fonda l'ontologia, lo studio dell'essere. Una dea misteriosa gli rivela la verità: esiste solo l'essere, mentre il divenire che vediamo è pura illusione.
Il suo ragionamento è di una logica ferrea: "L'essere è e non può non essere". Usa i principi fondamentali della logica - identità A=A e non contraddizione Anonpuoˋesserenon−A - per dimostrare che la realtà vera è completamente diversa da quella che percepiamo.
L'essere ha caratteristiche precise: è ingenerato (non nasce), imperituro (non muore), eterno, immutabile, immobile, unico e finito come una sfera perfetta. Se fosse altrimenti, dovrebbe contenere il "non-essere", che per definizione non esiste.
Questa visione crea un problema enorme: se l'essere è immutabile, come spieghiamo il mondo del movimento e del cambiamento che vediamo tutti i giorni? I filosofi successivi dovranno trovare una soluzione a questo paradosso.
Paradosso da ricordare: Parmenide usa la ragione per dimostrare che la ragione contraddice l'esperienza - un problema che ossessionerà la filosofia per secoli.